Le terze dosi trainano le vaccinazioni: «Scorte ancora per due settimane»

Questo andamento verrà sconfessato solo dalla giornata di ieri, domenica, dove anche il personale sanitario negli hub è ridotto e gli slot di prenotazioni minori. Nella fascia 70-79 anni sabato 4 dicembre record di 72.602 richiami. Tra i 60 e i 69 anni picco di 77.108, tra i 50 e i 59 anni nuovo record a 82.209. Tra i 40 e i 49 anni aumento a 48.251, tra i 30 e i 39 anni record di 27.089 terze dosi, tra i 20 e i 29 anni 20.363 richiami, tra i 12 e i 19 anni 13.716.

Inevitabilmente si sta erodendo la disponibilità di vaccini. Nei frigoriferi ci sono ora 6,6 milioni di dosi. Un cuscinetto di sicurezza che verrà smaltito in appena due settimane se questo ritmo dovesse essere mantenuto. Poco male, i contratti negoziati dall’Italia permettono di programmare le forniture in anticipo. Ma il dato che il governo legge con attenzione riguarda le prime dosi. I non vaccinati sono 7,4 milioni, ma stanno diminuendo al ritmo di 30mila al giorno. E poi ci sono 6 milioni di under 12 da coprire. La fascia 5-11 anni è appena stata sdoganata dall’Aifa e comincerà le inoculazioni dalla seconda metà di dicembre. «Nei reparti i pediatri stanno vedendo forme di Covid severo nei bambini e quello è il pericolo più grosso, perché è il virus che è sperimentale, non il vaccino», dice Guido Rasi, in passato direttore dell’Ema e consulente del governo per la campagna vaccinale.

CORRIERE.IT

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