Berlusconi, Salvini e Meloni: è l’ora del centrodestra. Basta divisioni altrimenti viene giù tutto
Sulla carta, con più o meno entusiasmo, il centro destra oggi ha la chance di partire con un candidato che è una bandiera ancora per molti italiani: Silvio Berlusconi. Non può fare la figura barbina di trasformarlo in candidato di bandierina buono per essere poi impallinato anche dai suoi nelle urne. Se questo dovesse accadere, sarebbe un disastro e la fine di ogni sogno possibile anche per quello schieramento. Non bisogna sottovalutare quel passaggio, e il terremoto che ne seguirebbe se il voto delle urne si mostrasse un Vietnam. Meglio, molto meglio trovarsi presto tutti insieme e parlarsi chiaro, perché se si sceglie un candidato comune poi non lo si può fare franare perfino al di sotto nei numeri che il centrodestra ha sulla carta.
Quel passaggio sarà fondamentale per la tenuta della coalizione dei conservatori italiani, e delicatissimo perché come abbiamo imparato a capire gli umori degli italiani non sono così solidi e certi. Il centrodestra oggi seguendo i sondaggi sulla carta ha grandi numeri, ma non è la maggioranza assoluta del paese: se metti insieme Pd, M5s e tutti i partitini della sinistra con questa legge elettorale sono in vantaggio loro per alcuni sondaggisti o al massimo se la battono alla pari. Qualsiasi passo falso consegnerà quindi non solo l’ennesimo presidente della Repubblica, ma anche l’Italia in mano loro per chissà quanto tempo. Non è davvero più il tempo di dividersi né sulle piccole né sulle grandi cose.
IL TEMPO
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