Covid, Figliuolo: “Natale sicuro, ecco il piano. Pronti a vaccinare entrando casa per casa”
Paolo Russo
ROMA . Quando si appresta a rispondere alle nostre domande il generale Francesco Paolo Figliuolo ha appena saputo che il governo ha appuntato sulla sua divisa una quarta, luccicantissima stella. Quella che lo mette alla testa del Covi, il super comando operativo di vertice interforze della Difesa. Una nomina attesa da tempo, fortemente voluta dal premier Draghi, con il pieno consenso del ministro della difesa Lorenzo Guerini, ma anche del Colle, che non ha mai fatto mistero della sua stima per il commissario straordinario alla gestione dell’emergenza Covid. Che ora con il coordinamento dei vari Corpi delle forze armate potrà ancor meglio, come lui stesso spiega, assicurare l’apporto dei militari per coprire l’ultimo miglio della campagna vaccinale. Quello che «specie con i team sanitari mobili porterà le vaccinazioni nelle zone remote del Paese, casa per casa, in favore di persone anziane e fragili che hanno difficoltà ad accedere alla vaccinazione».
Ma con la proroga dello stato di emergenza decisa ieri dal Consiglio dei Ministri il commissario avrà anche un’arma in più , avendo la possibilità, si legge nel decreto, di adottare ordinanze per programmare o far proseguire «le attività necessarie al contrasto e al contenimento dell’epidemia». Prima di tutto la campagna vaccinale, che proprio oggi prende il via per i bambini da 5 a 11 anni. «Le Regioni hanno registrato un buon aumento delle prenotazioni. Noi siamo pronti a vaccinare tutta la platea», assicura il generale. Che poi fissa in 500 mila al giorno nei feriali, 300-350 mila nei festivi, il target delle somministrazioni da qui al 26 dicembre. Assicurando poi l’aiuto dell’esercito alle Asl in affanno con l’attività di tracciamento, fondamentale per contrastare l’espandersi dei focolai.
Dopo dieci mesi, qual è il suo bilancio da commissario straordinario?
«Guardando
ai numeri, il bilancio della campagna vaccinale basata sul piano
elaborato subito dopo la mia nomina da parte del presidente Mario Draghi
è senz’altro positivo. Con il coordinamento e il sostegno logistico
della struttura commissariale, le Regioni e le Province autonome, grazie
anche al contributo della Protezione Civile, della Difesa, di enti
pubblici e privati, delle professioni mediche e delle associazioni di
volontariato, hanno effettuato più di 102 milioni di somministrazioni,
con oltre l’85% della popolazione over 12 ad oggi completamente
vaccinata. Percentuale che sale a oltre il 90% contando chi ha ricevuto
almeno una dose e i guariti. Da un lato abbiamo protetto la stragrande
maggioranza delle persone – consentendo al tempo stesso un forte calo
dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi rispetto a quanto
accadde lo scorso anno nello stesso periodo – mentre dall’altro abbiamo
facilitato la ripresa della vita economica e sociale. Bisogna
ringraziare i cittadini per il grande senso di responsabilità che hanno
dimostrato, permettendo all’Italia di essere ai primi posti in Europa
per numero di vaccinazioni. Una campagna grazie alla quale l’Italia è
ripartita e può contare su stime di crescita economica importanti».
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