Se le toghe diventano fan della libertà d’informazione
Eppure l’indignazione serpeggia tra i magistrati; specie (e non a caso) tra i pubblici ministeri, che temono l’affievolirsi dei riflettori sul teatro delle manette. In un convegno, uno di loro ha detto che la conferenza stampa in «certi territori» serve a «rappresentare la presenza dello Stato». Un altro ha detto che «ci si dimentica che il pm fa indagini anche a favore dell’indagato». La cosa dolorosa è che nessuno è scoppiato a ridere…
IL GIORNALE
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