Un’altra bufala della sinistra sul Colle. “Mattarella e Draghi restino insieme”
Smontato il bis di Mattarella, resta un’altra insinuazione, fatta girare da chi spinge per il trasloco di Draghi al Quirinale. I supporter di questa ipotesi spiegano che se il presidente del Consiglio non salisse al Colle salterebbe tutto e si aprirebbe la strada verso la fine della legislatura. Ma è più probabile che il quadro si scomponga proprio eleggendo il premier alla presidenza della Repubblica. Senza una figura dotata dell’autorevolezza e del prestigio dell’ex banchiere centrale, sarebbe difficile trovare una nuova personalità in grado di tenere insieme una maggioranza così composita. Un capo del governo diverso, seppure dal profilo tecnico e super partes, diventerebbe facile preda degli appetiti e delle ambizioni dei partiti. Ed ecco smentite altre due narrazioni connesse alla salita di Draghi al Colle. Prima: l’instaurazione di un semipresidenzialismo con il premier in carica a guidare l’Italia dal Quirinale. Un’impostazione semplicemente non contemplata dalla Costituzione. Seconda: l’elezione di un presidente della Repubblica dall’impronta più politica, magari di centrodestra, innescherebbe una sorta di liberi tutti all’interno della maggioranza che sostiene l’esecutivo di larghe intese. Difficile, perché a quel punto prevarrebbe lo spirito di autoconservazione dei parlamentari di tutti i partiti, deputati e senatori che non vogliono le urne anticipate.
IL GIORNALE
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