Omicron meno aggressiva? Il pericolo è l’impatto collettivo

Il vantaggio e lo svantaggio di Omicron

Omicron ha una severità ridotta, sì, ma è molto più trasmissibile. Lo abbiamo scritto qui di recente, ma è il punto centrale e non bisogna smettere di ribadirlo. L’aumentata trasmissibilità potrebbe cancellare in fretta il vantaggio della minore severità, potrebbero bastare un paio di raddoppi di casi. Perché la percentuale piccola di un numero molto grande è comunque un numero molto grande. In altre parole, la severità è ridotta, sì, ma non sappiamo se è abbastanza ridotta, perché avremmo bisogno che lo fosse di parecchio.

«Rispetto» per chi si ammala

Siamo vaccinati, almeno lo è la maggior parte di noi. Sì, ma non lo siamo tutti. La percentuale «naive» di popolazione, cioè che non ha sviluppato anticorpi né per incontro con il virus né attraverso la vaccinazione, è ancora significativa. Omicron più veloce vuol dire anche più pervasiva, ovvero che raggiungerà molto più facilmente quella parte di popolazione. Dopo mesi di sacrifici, l’insofferenza dei vaccinati verso chi non lo è ancora rischia di sconfinare in derive di cinismo. Sembra quasi serpeggiare l’idea che ormai «loro» se la stiano cercando e che quindi non dobbiamo occuparcene. Ma bisogna stare attenti, e restare umani nel modo più degno. Un ammalato è ammalato e basta. L’atteggiamento pur discutibile di alcuni verso i vaccini non significa che vadano protetti meno. Nessuno vuole che qualcun altro si ammali. Per di più, non giova né agli uni né agli altri.

Il sistema sanitario

I casi gravi sono quelli di cui ci siamo giustamente preoccupati fino a qui, dicendo che dovevamo evitare agli ospedali un eccesso di ricoveri. Sì, ma un’onda anomala di casi più lievi che portano comunque i pazienti in pronto soccorso o anche solo a cercare assistenza medica rischia di causare un diverso tipo di crash. Senza contare il fatto che il personale sanitario rientra nella popolazione generale, e a causa di positività e quarantene potrebbe ritrovarsi depotenziato rispetto al normale.
La protezione di chi è vaccinato con tre dosi rimane alta per Omicron. Anche rispetto all’infezione. Sì, ma le terze dosi somministrate sono ancora poche in percentuale. Poche rispetto alla sua velocità.

La trasmissione occulta

La chiusura delle scuole per le vacanze invernali, così come di molte attività produttive, con la diminuzione degli spostamenti ci darà una mano nei prossimi giorni, riducendo probabilmente l’accelerazione. Sì, ma al contempo avremo una trasmissione domestica dovuta alle riunioni per le feste, forse più eventi di superdiffusione in quei contesti. E molta parte di questa trasmissione avverrà in modo occulto, perché anche la nostra capacità di monitoraggio sarà in modalità festiva.

Il sistema dei «colori» è ancora ottimale?

Vogliamo, anzi pretendiamo di basarci sui dati per prendere delle decisioni che riguardino la vita pubblica, ormai ci sentiamo maturi in questo. Sì, ma non è detto che questa volta abbiamo il tempo di avere dati solidi. Ci sono da capire molti aspetti di questa nuova variante: i suoi meccanismi specifici di trasmissione, se è più abile con l’aerosol, se e come cambiano le fasi presintomatica e sintomatica, gli intervalli di contagiosità, l’affidabilità dei diversi test a disposizione. Ci vorrà tempo per tutto questo, un tempo che forse non abbiamo.
Però abbiamo il sistema dei colori delle regioni per tenerci alla larga dalle soglie di allerta. Sì, ma quel sistema era tarato sul virus originario e non è affatto detto che abbia una reattività sufficiente per risultare ancora ottimale.

La strategia del «liberi tutti» non funziona

Lasciar crescere i casi a dismisura perché tanto non si tradurranno in malattie gravi sembra di nuovo un’opzione, sì, ma non lo è. Significa innanzitutto rinunciare a un tracciamento affidabile. Rimettersi a guidare bendati, con la sola speranza che il nuovo Covid sia il raffreddore che ci auguravamo stupidamente dall’inizio che fosse. La strategia della proliferazione non ha portato nulla di buono dal principio ogni volta che qualcuno l’ha tentata. Ha sempre costretto a cambi di rotta più faticosi e dispendiosi.

L’impatto collettivo e la vita del singolo

In generale: la dominanza ormai prossima di Omicron può essere interpretata, almeno da chi si è già vaccinato anche con il richiamo, come un vantaggio. Rischiavo poco prima, rischio ancora meno adesso. Sì, ma. Esiste un potenziale impatto collettivo di questa variante con costi altissimi. In termini di vite innanzitutto. In termini di tenuta del sistema sanitario. In termini economici e infine di organizzazione del nostro privato. Il collettivo che appare lontano a un certo punto ricade sempre su ogni singolo. In questa pandemia ciò che avviene su larga scala ci ha sempre riguardato e ci riguarda ancora. E lo sforzo di tenere insieme tutte queste informazioni in parte contrastanti, come sfondo delle nostre decisioni personali, è quello che ci viene richiesto nei prossimi giorni.

CORRIERE.IT

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