Totopremier: in pole Cartabia e Franco
Partiti di traverso
Ma il passaggio di Draghi al
Colle non è affatto scontato: tranne Letta, la destra e la sinistra del
Pd sono contrarie all’upgrading del premier, temendo una corsa alle
urne. Timore smontato dal leader, sospettato però di aver fatto un patto
con la Meloni su Draghi per andare a elezioni anticipate. Sospetto
suffragato dal lancio della campagna sul Ddl Zan, considerata una mossa
elettorale di chi si prepara alla corsa, forte dei buoni sondaggi.
Nonostante tutto, uno dei massimi esponenti dem, al centro di mille
contatti, fa questa previsione: «Dopo il tentativo di Berlusconi, i
partiti tenteranno un guizzo per accordarsi su una figura istituzionale.
Se non ci riusciranno, andranno in ginocchio da Draghi».
Anche i 5 Stelle di diverse tendenze non vedono bene “Super Mario” al Colle: chi ha parlato con Giuseppe Conte non ha dubbi, chi ha parlato con Di Maio qualcuno in più. Idem la Lega, anche se l’incontro di Salvini col premier dicono sia «andato benissimo». Ma pochi pensano che il Carroccio sia granitico, anche se il sabotaggio dei disegni attribuiti alla Meloni è lo sport preferito. Inutile dire cosa ne pensino dalle parti di Berlusconi: il Cavaliere va dicendo che avrebbe più voti lui di Draghi. Ma se dovesse dare via libera a qualcuno dopo una sua sconfitta sarebbe proprio l’ex banchiere, anche se tacciato di «scarsa riconoscenza» per esser stato messo alla Bce proprio dall’allora premier Berlusconi.
LA STAMPA
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