Vaccini, la scelta obbligata
Come prepararsi dunque all’arrivo di Omicron? Le strategie possono essere diverse: si può di nuovo far pesare tutto sui cittadini che hanno già fatto la loro parte, subendo lockdown, DaD, restrizioni inimmaginabili e vaccinandosi ogni volta che è stato loro chiesto di farlo; oppure si possono fare scelte coraggiose e tenere i nervi saldi. L’obbligo vaccinale è ormai necessario, seppure probabilmente tardivo, per evitare il collasso degli ospedali nei prossimi mesi. Così come sarà necessario fare di tutto per convincere e aiutare le persone a effettuare la dose di richiamo e a vaccinare i bambini. Bisogna al più presto approvare i richiami dai 12 anni in su, per non lasciare scoperti tutti quei ragazzi che sono vaccinati da mesi – soprattutto quelli di 16-17 anni – e proteggere la scuola. Questo consentirà di ridurre la durata del super Green Pass, perché non lascerà nessuno fuori, come invece accadrebbe a molti ragazzi se si facesse adesso. Bisognerà imporre l’uso delle mascherine Ffp2 nei luoghi chiusi, possibilmente distribuendole gratuitamente a tutti. E si dovrà tornare al telelavoro, per ridurre la possibilità di contagio nei mezzi pubblici e negli uffici. Tutto questo può e deve essere fatto. Quello che invece non è possibile è bloccare di nuovo il Paese, chiedere tamponi ai vaccinati, lasciar morire cinema e teatri e far così pagare, sempre agli stessi, il costo di quella che non è più un’emergenza di breve durata ma una condizione cronica e in continua evoluzione.
LA STAMPA
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