Rivolta in Kazakistan, arrivano le truppe russe e dei Paesi alleati. Ci sono morti e oltre mille feriti
Ieri, alla vigilia dell’Epifania, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, aveva assicurato: il Kazakistan può risolvere i suoi problemi da solo ed è importante che nessuno interferisca dall’estero (fonte Ria Novosti). Oggi, alle prime luci dell’alba, la Russia – con una nota ufficiale di Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca – annuncia ufficialmente l’invio di truppe russe e paracadutisti in Kazakistan.
Il Paese è stato teatro per tutta la notte di scontri e proteste, facendo diventare sempre più drammatico il bilancio della rivolta del gas nel Paese. Con la repressione legata all’invio di truppe da Mosca. Palazzi del potere presi d’assalto dai manifestanti. Secondo quanto riferito dalle forze di polizia, «decine di manifestanti sono stati uccisi». Il presidente, Kassym-Jomart Tokayev, si è rivolto direttamente a Putin. Le autorità del Paese hanno annunciato l’avvio di una «operazione antiterrorismo contro i saccheggiatori e i rivoltosi condotta in modo congiunto da forze di sicurezza ed esercito».
Più di un migliaio di feriti
Il Kazakistan sta
vivendo le più forti proteste di piazza che il Paese abbia visto da
quando ha ottenuto l’indipendenza tre decenni fa. Decine di manifestanti
sono stati uccisi nelle proteste della notte ad Almaty. Gli edifici
governativi sono stati dati alle fiamme e almeno otto agenti delle forze
dell’ordine sono stati uccisi. Il bilancio attuale sarebbe, oltre alle
vittime, di oltremille persone ferite nel Paese nelle
manifestazioni. Lo ha annunciato alla tv pubblica il Ministero della
Salute: «Circa 400 sono state ospedalizzate e 62 sono in terapia
intensiva».
Arrivate prime truppe russe
La Russia ha
confermato l’invio di truppe per stabilizzare la situazione in
Kazakistan, sconvolto dalle rivolte esplose per il caro. «Una forza
collettiva di peacekeeping dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza
Collettiva (Csto) e’ stata inviata in Kazakistan per un periodo
limitato al fine di stabilizzare e normalizzare la situazione», indica
una nota dell’alleanza diffusa su Telegram dalla portavoce del ministero
degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Le prime truppe russe sarebbero già giunte secondo l’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (Csto), composta da sei ex repubbliche sovietiche guidate da Mosca. I militari russi stanno venendo trasportati in Kazakistan per via aerea e il contingente già atterrato ha avviato le operazioni. La Csto riferisce che il suo principale sarà la protezione degli edifici governativi. All’operazione, spiega la nota, stanno partecipando effettivi di tutti i Paesi appartenenti all’alleanza che – oltre a Russia e Kazakistan – includono Armenia, Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan.
Mosca, missione pace potrebbe richiedere un mese
La
missione in Kazakistan dell’Organizzazione del trattato per la
sicurezza collettiva (Csto), guidate dalla Russia potrebbe, «richiedere
circa un mese» ha riferito il vicepresidente della Commissione Difesa
della Duma. Il compito delle truppe sarà «contribuire a neutralizzare
gli istigatori della violenza e mettere in sicurezza le infrastrutture
strategiche» ha spiegato.
Circondati due ospedali ad Almaty
Intanto le
manifestazioni proseguono. Secondo le ultime notizie, rivoltosi armati
hanno circondato due ospedali della città kazaka di Almaty, intralciando
il transito dei feriti. Lo riferisce la televisione di Stato di
Nur-Sultan. Secondo i media ufficiali, i «terroristi» stanno utilizzando
civili come «scudi umani», il che sta complicando le operazioni per
ristabilire l’ordine.
Ripreso il controllo aeroporto Almaty
Nel
frattempo le forze di sicurezza kazake hanno ripreso il controllo
dell’aeroporto di Almaty, occupato dai manifestanti. Durante i
disordini, esplosi per un rincaro del carburante, i rivoltosi hanno
inoltre dato fuoco alla residenza presidenziale e alla sede del
municipio.
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