Vignaroli spara col kalashnikov, la Raggi fa il tampone incappucciata: gaffe a 5 Stelle
di FRANCESCO GHIDETTI
Roma – Chiamale, se vuoi, figuracce. O gaffe. O, nel migliore dei casi, “bizzarre parole”. L’universo grillino, nonostante l’ultima spolverata moderata dell’ex premier Giuseppe Conte, ne ha collezionate milioni di milioni. Con la lingua e coi comportamenti. Ora c’è quello che spara col fucile a Malagrotta. O l’ex prima cittadina della Capitale che non s’è capito se ha fatto o no il vaccino e viene beccata (impietosamente) mentre, tutta imbacuccata e ansiosamente compulsante il cellulare, è in fila in una piazza del quartiere romano della Balduina per farsi un tampone. Per non parlare del parlamentare (oggi ex grillino) che, di fronte alle forze dell’ordine che bloccano una manifestazione non autorizzata dei No vax, scandisce (dopo aver minacciato azioni in Parlamento) “non è una manifestazione, ma una marcia. E la marcia è una disciplina olimpica”. Casi estremi, direte. Eppure, l’elenco è talmente lungo e antico che viene il dubbio: ma non sarà un problema di Dna? Ricordate il sanguinario dittatore Pinochet collocato in Venezuela invece che in Cile dall’allora vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (peraltro già deboluccio sui congiuntivi o certo di aver sconfitto la povertà dal balcone di Palazzo Chigi?).
Del resto in pochi avranno dimenticato le celeberrime “scie chimiche“.
Rammentate? C’erano aerei che volavano per emettere sostanze che
cambiavano il clima. E poi c’era la (complicatissima) questione dei pomodori antigelo. Non facile da spiegare. Proviamoci. In sostanza, avrebbero fatto un pomodoro che non marcisce più incrociandolo col pesce (per la precisione merluzzo del mare del Nord) attraverso il Dna.
Per non parlare del deputato Paolo Bernini
che teorizzò come, complotto dei complotti, negli Stati Uniti avrebbero
inserito dei microchip nei corpi umani per tenere sotto controllo la
popolazione. E l’ex deputata Tatiana Basilio che sosteneva l’esistenza delle sirene?
Certo, nessuno è al riparo da errori o gaffe. Magari anche chi le denuncia mettendo alla gogna il malcapitato, specie se personaggio pubblico. Però, tornando alla stretta attualità, c’è da dire che gli ultimi giorni non sono stati avari di notizie per l’appunto, bizzarre. Suscita un mare di polemiche (e richieste di dimissioni) il video postato su Facebook dal deputato grillino Stefano Vignaroli, 45 anni, presidente della Commissione parlamentare Ecomafie in cui spara colpi di kalashnikov uno dietro l’altro al poligono. In sottofondo scorrono le note di Mother Russia degli Iron Maiden, band di spicco della musica “dura“, l’heavy metal. C’è chi chiede a Vignaroli di dimettersi. Lui si difende e casca dalle nuvole: “Ero con gli istruttori del poligono di Malagrotta, tutto in perfetta sicurezza, non capisco questo clamore. Si tratta di mera retorica e non ho fatto nulla di cui vergognarmi”. L’esponente grillino ha un regolare porto d’armi, per la precisione.
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