“Avanti con Silvio”. Due assist di peso da Salvini e Ppe per Berlusconi capo dello Stato. Gli alleati al tavolo
Dal vertice di oggi a Villa Grande non si prevede qualche annuncio definitivo, per ora non si parla di sciogliere la riserva del Cav. Berlusconi non vuole sentir parlare del «piano B», evocato dal capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. «Non farà passi indietro né passi di lato e semmai cambiasse strategia per lui sarebbe un altro piano A», dice chi gli sta molto vicino.
Per ora la situazione è bloccata su Berlusconi al Quirinale e sulla conta dei voti, il che vuol dire avere la totale fedeltà di Salvini e Meloni, che peraltro la confermano. «Abbiamo sempre avuto una parola sola», ripete la leader di FdI. E serve bloccare le manovre di Brugnaro e Toti, che qualcuno vede come possibili apripista per soluzioni alternative, nel tentativo di convincere il Cav che un fallimento al voto gli precluderebbe la possibilità di essere King maker di un altro candidato di centrodestra, trattando con il Pd. «Cambiamo» ha pochi voti, 32, ma nei 100 che mancano alla coalizione bisogna fare i conti anche con il 5-10% fisiologico di franchi tiratori.
IL GIORNALE
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