Equivoci pericolosi
Draghi ha mostrato, magari commettendo qualche errore, di essere disponibile per il Quirinale. Se i partiti valutano che sia la candidatura migliore, in grado di garantire gli alleati europei, i mercati e pure i vincitori delle prossime elezioni politiche, non sarà impossibile trovare un’intesa per un governo di fine legislatura. Se invece i leader preferiscono accordarsi su un nome di alto livello, che consenta a Draghi di restare a Palazzo Chigi senza che ne risentano il suo prestigio e la sua autorevolezza, lo facciano adesso.
Non per fretta; per rispetto degli italiani e di se stessi. Sarà l’unico modo per mostrare all’opinione pubblica che l’attuale sistema ha ancora un senso, e resta preferibile far scegliere il capo dello Stato ai grandi elettori piuttosto che ai cittadini, come accade in molte democrazie parlamentari e in molti Paesi europei (e in nessuno di questi, Francia compresa, il capo dello Stato è anche il capo del governo).
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