I sussurri di Draghi: il premier suggerisce ai leader di trovare un accordo sul governo

È solo una delle tante parti di un rebus ogni giorno più complicato. Visto da Palazzo Chigi, lo è anche il ruolo che sta giocando Giuseppe Conte. Luigi Di Maio lavora con un gruppo di fedelissimi per arrivare a Draghi, mentre il presidente del M5S continua a ribadire il suo no. Da quanto è stato riferito agli sherpa del presidente del Consiglio, l’avvocato in tasca avrebbe una strategia a due livelli, condivisa, a suo dire, con Letta e con Salvini. O si va su un nome terzo, di «altissimo profilo», che possa «convivere» con Draghi premier, evitando contraccolpi sugli equilibri di governo, o si convergerà su Sergio Mattarella. Ma sul bis deve prima convincersi la Lega. Nel primo caso i nomi considerati più competitivi, che tra i democratici e i 5 Stelle faticano a tenere nascosti, sono la coordinatrice dei servizi segreti Elisabetta Belloni, l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, e l’ex presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi. Sono nomi che hanno certamente una levatura istituzionale e un apprezzamento da parte di Draghi, ma non sono figure politiche, e dentro il Pd considerano un problema il fatto che l’Italia si ritroverebbe al Quirinale e a Palazzo Chigi due tecnici. E se fosse invece Casini, lui sì un esperto navigatore della politica da quasi quarant’anni? Draghi smentisce che farebbe in modo di andarsene, ma al momento attorno a lui non credono ancora al trionfo dell’ex Udc. 

LA STAMPA

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