Quei valori che forgiano la nostra coscienza
«Quando Mattarella fu eletto alla più alta carica dello Stato la prima cosa che fece fu recarsi alle Fosse Ardeatine a rendere omaggio alle vittime della barbarie nazifascista. Ecco, mi auguro che il prossimo o la prossima presidente saprà dimostrare analoga cura nel fare della memoria e dei valori antifascisti qualcosa che non ammuffisce nella retorica delle celebrazioni ufficiali, ma forgia sempre più saldamente la nostra coscienza popolare e nazionale». Non esistono parole più giuste per celebrare la Giornata in cui il mondo celebra la più spaventosa tragedia del Novecento e l’Italia aspetta che il Parlamento elegga il nuovo Presidente della Repubblica. Le ha pronunciate Liliana Segre, con la forza immensa e serena del suo sorriso di donna che le ferite dell’Olocausto le porta nel corpo e nel cuore. Oggi vogliamo gridarle insieme a lei, perché siamo convinti che mentre la nostra attenzione è assorbita dalla politica e dai suoi errori, abbiamo il dovere di ricordare la Storia e i suoi orrori. La Shoah è un abisso nel quale forse non ricadremo. Ma l’odio razziale e l’antisemitismo sono ancora tra noi. Lo dimostra l’ultimo episodio accaduto a Livorno: due ragazzine di 15 anni che minacciano un bambino di 12 di ricacciarlo “nei forni”. Abbiamo il dovere di coltivare la Memoria. Lo dobbiamo ai 6 milioni di ebrei che in quei forni sono morti davvero. Lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli. Perché senza memoria non siamo niente.
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