Quirinale, infilzato un candidato all’ora. E sullo sfondo resta Draghi
Ecco, quel tipo di conclave è la scelta più inutile del mondo. Ma prendere esempio dal metodo originale, quello dei cardinali è una buona idea. Non è manco il caso di chiudersi chissà dove lontano dai riflettori bloccando per altro le votazioni in aula e perdendo altro tempo. Ma per eleggere il Papa i cardinali mica si baloccano con le schede bianche o perdono tempo in lunghe discussioni: no, fanno la cosa più semplice del mondo: votano nomi di papabili. Scrutinio dopo scrutinio si capisce se il conclave ha o meno una preferenza e se magari ci si trova progressivamente davanti a un possibile ballottaggio. Non si fanno accordi prima, si vota. Se non c’è la soluzione necessaria si bruciano le schede, non i nomi. Perché quelli che hanno più possibilità di farcela non si abbandonano, e continuano ad essere votati nella speranza che qualcun altro si unisca al gruppo. Ecco è quel metodo che finalmente ha scelto nella notte di utilizzare il centrodestra che ha più voti degli altri sulla carta: iniziare a votare un nome, che è poi il lavoro che devono fare i grandi elettori. Ma non lo abbandonino se come è certo alla prima scelta non avrà la maggioranza: insista, magari costringendo gli altri a fare la stessa cosa se sono capaci di mettersi d’accordo su qualcuno (e ne dubito). Può essere che di votazione in votazione quella candidatura cresca come accade nei conclavi, o magari che perda terreno e allora ci si renderà conto che bisognerà provare a votare qualcun altro. Questo farà vedere agli italiani che si hanno frecce vere e non chiacchiere al proprio arco, e che in questi giorni si compie il proprio dovere. Così un presidente si troverà. Almeno si prova seriamente a farlo.
IL TEMPO
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