Dati settimanali, il contagio si ritira: in tutte le Regioni (tranne una) i casi sono in calo. Scendono anche i ricoveri

di Michele Bocci

La discesa della curva dei contagi è ormai chiara, a livello nazionale c’è una riduzione del 16% e tutte le Regioni (tranne la Sardegna che è stabile), nella settimana conclusa ieri vedono una riduzione dei nuovi casi rispetto a quella precedente. Non solo, i numeri raccontano anche di un calo dei ricoveri. L’unico dato che continua a crescere, si spera ancora per poco, è quello dei decessi.

L’ondata provocata da Omicron si sta quindi ritirando, anche se per ora lentamente, e come previsto da più osservatori, a fine mese la situazione potrebbe tornare sotto controllo. I numeri sono un buon viatico per la settimana che inizia oggi e durante la quale dovrebbero essere prese una serie di misure di semplificazione delle regole, soprattutto per la scuola ma anche sui criteri per la classificazione delle Regioni.

Il numero dei nuovi positivi è sceso sotto il milione. Sono stati 976.223, cioè il 16,2% in meno della settimana scorsa. Il dato precedente era del 4.3%. I tamponi tra lunedì 24 gennaio e ieri sono stati 6,9 milioni contro i 7,4 della settimana prima.

La Lombardia cala del 30%

Come detto, il calo è diffuso a quasi tutte le Regioni. Solo la Sardegna, che passa da 8.665 a 8.737 casi (+72) regista una crescita lieve, dello 0,8%. Ecco i numeri delle altre. La Calabria passa da 14.389 a 9.480 casi (-4.909, -43,1%), la Lombardia da 204.156 a 144.564 (-59.592, -29,1%), la Valle d’Aosta da 2.962 a 2.150 (-812, -27,4%), la Campania da 105.039 a 79.452 (-25.587, -24,3%), la Provincia di Trento da 16.039 a 12.236 (-3.803, -23,7%), la Liguria da 40.802 a 32.995 (-7.807, -19,1%), la Provincia di Bolzano da 19.041 a 15.425 (-3.615, -18,9%), il Piemonte da 95.446 a 78.269 (-17.177, -17,9%), il Molise da 3.196 a 2.682 (-514, -16%), l’Emilia-Romagna da 128.100 a 108.505 (-19.595, -15,2%), la Toscana da 82.832 a 70.950 (-11.882, -14,3%), il Veneto da 127.455 a 112.700 (-14.755, -11,5%), l’Abruzzo da 25.189 a 22.378 (-2.811, -11,1%), l’Umbria da 14.031 a 12.552 (-1.479, -10,5%), la Puglia da 60.424 a 54.217 (-6.207, -10,2%), il Friuli Venezia Giulia da 30.944 a 28.187 (-2.757, -8,9%), la Basilicata da 7.671 a 7.032 (-639. -8,3%), le Marche da 39.803 a 37.033 (-2.770, -6,9%), la Sicilia da 49.093 a 47.041 (-2.052, -4,1%), il Lazio da 90.476 a 89.638 (-838, -0,9%).

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