Perché i casi di Omicron, dopo il picco, crollano così rapidamente?

di Silvia Turin

La stessa decrescita si nota anche in Paesi che hanno un tasso vaccinale diverso dal nostro o hanno intrapreso misure di restrizioni differenti dall’Italia. La variabile principale è la contagiosità della variante, ma entrano in gioco anche altri fattori

desc img

In Italia il picco dell’ondata Omicron è stato sorpassato. I casi hanno iniziato a calare dal 18 gennaio, giorno con il massimo storico di nuovi positivi in un giorno: 228.179.

Visivamente l’andamento della crescita dei casi è stato molto veloce e altrettanto velocemente i casi sembrano decrescere. È così in moltissimi Paesi che hanno affrontato l’ondata Omicron, indipendentemente dallo stato vaccinale della popolazione residente e dalle misure di restrizione differenti adottate. Come mai?

La discesa veloce è conseguenza della rapida salita dei casi, variabili che, a loro volta, dipendono dalla formidabile contagiosità di Omicron. Una variante con un R0 (erre con zero), ovvero il «numero di riproduzione di base» (che rappresenta la quantità media di infezioni secondarie prodotta da ciascun individuo infetto), uguale a 10 contagia in brevissimo tempo la maggior parte di persone suscettibili. Semplificando la spiegazione, tutti si ammalano contemporaneamente e tutti guariscono contemporaneamente. Omicron è molto veloce a trovare persone da infettare (e quindi a far salire rapidamente il conteggio dei nuovi positivi), ma a un certo punto «esaurisce» il bacino, quindi trova soggetti da contagiare meno facilmente.

desc img

Andamento dei casi giornalieri in alcuni Paesi (fonte Ourworldindata)

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.