L’avvocato travolto dalle carte bollate
Così si è sempre fatto, risponde il Movimento. Perché è vero, da sempre alle votazioni on line possono partecipare gli iscritti solo fino a una certa data: una vecchia fissazione da “democrazia diretta” in stile Casaleggio per evitare truppe cammellate e cordate in entrata. Non basta però che una cosa si sia sempre fatta, perché sia giusta. E così, il Movimento che voleva distruggere i partiti sta riuscendo a distruggere solo se stesso nel continuo e maldestro tentativo di imitarli. L’immagine dello stallo odierno vede l’avvocato del popolo sommerso da quelle che egli stesso definisce «carte bollate», senza più né un ruolo né un potere. Senza più vice, perché tutto è decaduto insieme a lui. Mentre resta – eterno motore immobile dei 5 stelle – Beppe Grillo. Cui Conte pensava di aver tolto la guida politica, ma da cui dovrà di nuovo tornare per chiedere: «Scegli me». Sempre che i nemici interni, a partire da Di Maio, non convincano il Garante a cercare un’altra strada. E che quella strada non porti, in questo assurdo gioco dell’Oca, a un altro ritorno: quello della dismessa piattaforma Rousseau.
LA STAMPA
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