“I rincari del gas fermano le acciaierie, il Governo non può più attendere”
“A gennaio abbiamo perso il 20% della produzione, che si somma a quella andata in fumo alla fine dell’anno scorso. Non è più possibile guardare il prezzo del gas il giorno prima per decidere se fare funzionare l’acciaieria il giorno dopo”. Alessandro Banzato conosce da vicino la grande questione del caro energia che sta investendo il settore dell’acciaio. Oltre a essere il presidente di Federacciai, è il patron di quelle Acciaierie Venete da cui ogni anno escono 1.800 tonnellate di materiale che poi finiscono dentro le auto e le macchine agricole, oltre a essere impiegate nelle costruzioni. “A novembre e dicembre – racconta in un’intervista a Huffpost – abbiamo fermato gli impianti dalle otto alle undici del mattino e dalle cinque alle sette di sera. Questa produzione a singhiozzo è destinata a continuare se il governo non prenderà provvedimenti per contenere i costi”.
Come è la situazione dentro le fabbriche?
La filiera dell’acciaio è in tensione, viviamo ogni giorno una contraddizione che sconforta.
Quale?
Siamo costretti a rallentare la produzione in un momento in cui gli ordini ci consentirebbero di andare spediti. I primi dati del Pil di gennaio parlano chiaro: non sono quelli che ci si attendeva.
Restiamo dentro le fabbriche. C’è preoccupazione tra i lavoratori per una produzione che non è lineare?
Moltissima. I quadri, chi lavora nei ruoli apicali delle aziende, sono venuti a conoscenza subito di questa specie di terremoto, ma la preoccupazione si è diffusa anche tra i lavoratori quando sono iniziate ad arrivare le bollette a casa nelle ultime settimane. La questione è sentita tantissimo perché per l’energia è vitale per un settore come l’acciaio.
I prezzi del gas scendono, ma non come ci si aspettava. Insomma siamo in una fase di incertezza. Cosa vi preoccupa di più?
La sostenibilità di questo modo di produrre. Non è più possibile guardare il prezzo del gas il giorno prima per decidere se fare funzionare l’acciaieria il giorno dopo. Abbiamo necessità di produrre in modo lineare, di consegnare l’acciaio ai nostri clienti, così la filiera non marcia in modo coerente. Le faccio un esempio di quello che avviene nella mia azienda, le Acciaierie Venete.
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