A Mosca missione ad alto rischio per Macron: lungo colloquio con Putin
Mission difficilissima dunque per Macron. Non solo perché va a incontrare un vero e proprio maestro del ‘poker geopolitico’ come Putin. Ma anche perché il capo dell’Eliseo, presidente di turno dell’Ue da gennaio, si è posto l’obiettivo di usare l’azione diplomatica con Mosca sull’Ucraina per guadagnare fette di sovranità europea anche rispetto a Washington e la Nato.
Emblematica l’intervista in esclusiva che Macron ha rilasciato domenica a ‘Le journal du dimanche’ in cui dice di comprendere le preoccupazioni russe su un eventuale ingresso dell’Ucraina nella Nato. “È legittimo che la Russia ponga la questione della propria sicurezza”, sono le parole di Macron.
Ma la via è strettissima, malgrado il presidente francese non sia l’unico leader europeo a cercare di aprire un varco diplomatico alla crisi. Anche il premier Mario Draghi ha parlato con Putin la settimana scorsa al telefono. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz per ora si concentra sul versante occidentale: oggi è a Washington da Biden. “Sia chiaro che se Putin invade l’Ucraina, il Nord Stream 2 si chiude”, tuona il consigliere del presidente Usa Jake Sullivan poco prima dell’arrivo del leader tedesco alla Casa Bianca.
Dopo Mosca, domani Macron vola a Kiev per parlare con Zelensky. E poi a Berlino, dove lo aspetta un incontro con Scholz e il presidente polacco Duda, anche lui attivissimo per cercare una mediazione seppure da un punto di vista decisamente anti-russo. Duda ci ha provato anche con Xi Jinping venerdì scorso a margine dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino, proprio nel giorno in cui il presidente cinese incontra Putin saldando un’alleanza molto tattica e poco di sostanza con Mosca. Oggi Duda ha incontrato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Bruxelles.
Sul tavolo dell’incontro tra Putin e Macron c’è la cosiddetta ‘finlandizzazione’ dell’Ucraina, vale a dire l’eventualità di fare di questa ‘ex Repubblica russa’ un paese come lo è stata la Finlandia in tutta la guerra fredda, ‘neutrale’ – diciamo così – o comunque salvaguardata dalle interferenze della confinante Urss. Macron cammina su un filo. In patria quotidiani, siti internet e tv seguono la sua missione a Mosca minuto per minuto. Il tema infiamma la campagna elettorale. Dallo staff del candidato di estrema destra Eric Zemmour criticano il presidente: “Va a Mosca per evitare di annunciare la candidatura”, che infatti Macron non ha ancora annunciato ufficialmente. Vuole farlo a crisi covid e crisi geopolitica concluse, dicono i suoi. Sperando che soprattutto la seconda gli ripaghi lo sforzo fatto.
L’HUFFPOST
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