Draghi: «Caro bollette, misure di ampia portata. Il Pnrr? Raggiunti tutti gli obiettivi»

di Monica Guerzoni

Mario Draghi sceglie Genova come città simbolo della ripartenza di un Paese intero «dopo una tragedia». Se tutti gli italiani si rimboccheranno le maniche come hanno fatto i genovesi dopo il crollo del ponte Morandi e ci metteranno lo stesso impegno e coraggio, il Paese potrà lasciarsi il Covid alle spalle ed entrare in un futuro di modernizzazione e crescita economica. È il senso di una visita organizzata per dare visibilità e concretezza ai progetti del Pnrr, quel Piano nazionale di ripresa e resilienza che «appartiene a tutti gli italiani» e va portato avanti «con unità, fiducia, determinazione».

Senza nascondere il suo personale orgoglio, il premier ricorda che lo scorso anno il governo ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti e si aspetta che «lo stesso accadrà anche quest’anno». Due le parole che per Draghi devono fare da architrave della ricostruzione: «serietà» e «affidabilità», verso i cittadini italiani e verso i partner europei. «Perché la crescita sostenuta, equa, sostenibile è il miglior custode della stabilità». E qui, con una digressione dal testo scritto del discorso, il capo dell’esecutivo annuncia una novità importante per contrastare il caro bollette: «Il governo non dimentica il presente e la difficoltà di famiglie e imprese per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Il governo sta preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni». Energia e rincari

A Genova il presidente del Consiglio, contestato a distanza da un presidio no vax di una trentina di manifestanti davanti alla stazione di Brignole, arriva dal mare in motovedetta alle 10.20, dopo un tour del porto con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco della città Marco Bucci e il presidente dell’Autorità portuale Marco Signorini. Sale al primo piano di Palazzo San Giorgio e parla alla città, per parlare alla politica e al Paese intero. Parte dal rapporto tra Genova e il mare, dall’intraprendenza e dall’ingegno dei mercanti che hanno reso Genova «una delle grandi potenze del Mediterraneo», ricorda i Mille di Garibaldi che da lì partirono verso la Sicilia per unire l’Italia. E arriva all’oggi, al crollo del Ponte Morandi che il 14 agosto del 2018 spezzò le vite di 43 persone. Alle famiglie delle vittime il premier porta la vicinanza del governo e sua personale («il loro dolore è il nostro dolore»), poi loda il modello Genova come «esempio di collaborazione, rapidità, concretezza» e ne fa un emblema dell’Italia che verrà, se saremo capaci di non sprecare questa occasione storica. «L’Italia è diciannovesima al mondo per tempi e costi associati alla logistica, anche a causa degli oneri burocratici e dei ritardi nello sviluppo digitale — sprona Draghi — Dobbiamo abbattere questi ostacoli».

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