Ucraina, il generale Allen: «È la nuova guerra del XXI secolo, cyber, mediatica e sul terreno. Mosca l’ha già iniziata»

di Viviana Mazza

L’ex comandante in Afghanistan: l’America è tornata in Europa, se invade ci siamo. Mosca? E’ il junior partner di Pechino

desc img

Mentre molti si interrogano se e quando scoppierà la guerra in Ucraina, John Allen, presidente del Brookings Institution — il maggiore think tank Usa — ed ex comandante delle forze Nato in Afghanistan, spiega che il conflitto è per molti aspetti già iniziato.

Generale Allen, come valuta gli avvertimenti dell’Amministrazione Biden che l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe iniziare a giorni e che non è escluso che Kiev venga bombardata?
«Innanzitutto bisogna ricordare che l’Ucraina non costituisce alcuna minaccia per la Russia e che questa crisi è artificiosamente creata da Putin e dagli oligarchi per fare quel che stanno facendo. Possiamo fare speculazioni su un attacco sulla capitale, ma solo i russi lo sanno. Se intendono compiere un’operazione decisiva nel “dominio fisico” per abbattere la resistenza dell’Ucraina piuttosto rapidamente, la logica potrebbe indicare un attacco per “decapitare” il “comando e controllo”. Non so cosa faranno ma ricordiamo che l’Ucraina è già sotto attacco da mesi nel dominio cibernetico e in quello dell’informazione. Nel XXI secolo le guerre si combattono in domini multipli e quello fisico, tradizionale, con gli aerei che sganciano bombe, i missili, i carri armati, le navi e i sottomarini è solo uno di essi. Ma per molti aspetti i domini chiave dei conflitti del XXI secolo sono quelli dell’informazione (per controllare la narrazione) e del cyberspazio, sfruttando il fatto che i Paesi sviluppati dipendono da esso per la coesione sociale e la qualità della vita (servizi medici, transazioni finanziarie, istruzione, autostrade, aeroporti). Questi domini sono già sotto attacco da parte dei russi».

Crede che la strategia di Biden di rivelare in modo aggressivo l’intelligence sui piani russi, come non avveniva forse dai tempi della crisi dei missili a Cuba, sia sufficiente come deterrente contro Putin?
«I russi hanno creduto a lungo di poter operare impunemente nei domini cibernetico e dell’informazione, che saranno sempre più importanti per gli autocrati nel XXI secolo. Hanno cercato per anni di destabilizzare le democrazie, inclusi gli Stati Uniti e l’Italia. Quello che vedete adesso è che gli Stati Uniti stanno contestando la Russia in questi spazi. Non intendiamo intervenire nel dominio fisico per conto degli ucraini ma non permettiamo che i russi agiscano impunemente negli altri due. Sotto alcuni aspetti si tratta di una strategia senza precedenti se la paragoniamo alle azioni che avremmo intrapreso nel XX secolo, ma questo è un tipico conflitto multi-dominio del XXI secolo».

Gideon Rachman sul «Financial Times» pone il dubbio se si stia negoziando con «Putin il razionale» o con «Vlad the Mad» (il pazzo).
«Io non penso che Putin sia instabile, irrazionale o pazzo, e ritengo che sia un errore giudicarlo tale. Credo che Putin capisca l’Occidente probabilmente meglio di quanto noi capiamo lui. Solo lui sa che cosa può funzionare come deterrente.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.