Il dovere del Parlamento
Il documento presentato da Forza Italia in Consiglio dei ministri propone, per limitare il peso anomalo delle correnti, e garantire quindi la indipendenza interna, che i magistrati votino solo candidati estratti a sorte. L’intento è condivisibile, ma la proposta non sembra conseguire lo scopo. Il condizionamento anomalo delle correnti si esercita soprattutto al momento del voto degli elettori e nel quotidiano esercizio delle funzioni del Csm. Una volta che i candidati siano estratti a sorte, è prevedibile che scattino intese, nelle correnti e tra le correnti, per scegliere quelli da favorire. E gli eletti non potranno che essere grati a chi li ha portati a Palazzo dei Marescialli. La proposta, inoltre, appare incostituzionale. La Costituzione parla espressamente di elezione, che é scelta individuale e razionale, tanto da parte dell’elettore quanto da parte del candidato. Il sorteggio si fonda invece sulla casualità. Si obietta che il sorteggio é già previsto nel nostro ordinamento; é vero, ma mai come modalità della elezione; sempre come alternativo alla elezione. Poiché è da tutti condiviso l’obbiettivo della indipendenza del singolo magistrato da eventuali gruppi interni al Csm, occorre individuare la soluzione più coerente. Il governo propone un maggioritario con forte correzione proporzionale. A me sembra opportuna una legge elettorale interamente proporzionale perché il peso dei gruppi di potere si riduce frantumando la rappresentanza, non aggregandola. Altri potranno individuare altre soluzioni. L’importante è che sia chiaro il fine e che si sia all’altezza dell’impegno.
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