Fontana: “L’atlantismo non si discute, ma il vero nemico è la Cina”

Alessandro Di Matteo

La collocazione internazionale dell’Italia non è in discussione, l’atlantismo è un punto cardine e la Lega è anche disponibile a valutare le eventuali sanzioni nei confronti della Russia, a patto che non siano un «boomerang» economico per l’Italia. Lorenzo Fontana – vicesegretario federale e responsabile esteri della Lega – è convinto però che si debba ancora tentare la strada del «dialogo» e chiede che anche l’Italia sia meno «silente» nella controversia tra Washington e Mosca.

Innanzitutto, è ancora convinto che la Russia non invaderà l’Ucraina?

«Secondo me la guerra non la vuole nessuno in realtà, ma purtroppo questo non vuol dire che poi non capiti comunque. Io credo che nessuno abbia interesse a fare una vera e propria guerra, e di certo spero che non succeda nulla perché una guerra sarebbe una catastrofe, per l’Europa e per tutti».

L’Europa avrebbe potuto avere un maggiore ruolo negoziale?

«L’Europa purtroppo dal punto di vista geopolitico non esiste. Dobbiamo prenderne atto, si è visto un ruolo di Macron, si è visto quanto manchi la Merkel alla Germania. E anche l’Italia, secondo me, è stata un po’ troppo silente, per gli interessi economici che ha: la totalità del gas che usiamo passa dall’Ucraina. Bisognerebbe cercare una mediazione».

Vuol dire che Mario Draghi si è mosso poco?

«In generale ho visto un’Italia un po’ silente. Poi non mi permetto di giudicare, io non so tutto, parlo in base a quello che vedo sui canali ufficiali e magari c’è stato un lavoro non ufficiale… Però questo ruolo in questi giorni dobbiamo cercare di usarlo nel migliore dei modi perché un conflitto per noi potrebbe avere un effetto devastante».

Sicuramente l’Italia deve tenere conto della sua appartenenza alla Nato. E l’amicizia della Lega con la Russia è guardata con diffidenza.

«Io personalmente non sono mai stato in Russia… L’atlantismo non è in discussione e non cambierà. Detto questo, abbiamo rapporti commerciali importanti con la Russia e per questo abbiamo interesse a mediare. Ma pure gli Usa hanno interesse ad una composizione, la vera sfida è con la Cina. Io penso che anche a Biden non sfugga questa cosa. Questa situazione sta spingendo la Russia nelle braccia della Cina. Avere un rapporto con la Russia non significa essere deboli, ma agire per evitare conflitti che sarebbero gravissimi. Il che – ripeto – non significa cambiare sfere di influenza».

Se verranno decise sanzioni contro la Russia la Lega che posizione avrà?

«L’unica cosa che mi preme è questa: fare attenzione perché l’altra volta le sanzioni sono state una mazzata per la nostra economia, l’Italia perse un miliardo di euro l’anno, soprattutto per le imprese del nord-est. Le sanzioni ci possono stare, non sono assolutamente contrario, ma facciamo in modo che non ci tornino come un boomerang. Se si trova una quadra, garantendo che l’Ucraina non entri nella Nato nei prossimi anni e assicurando zone di autonomia nella regione est del paese, i margini per un accordo secondo me ci sono»

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