Sofia Goggia d’argento alle Olimpiadi di Pechino, bronzo Delago e oro Suter
Afp
L’Italia raggiunge quota 13 nel medagliere e sono medaglie che pesano tantissimo… Nadia Delago, classe 1997 era scesa con il numero 11 prima della sorella Nicol, viene da una famiglia di sciatori della Val Gardena. Non era mai salita sul podio in Coppa del Mondo ed era alla sua prima partecipazione ai Giochi, ma chi le stava intorno l’aveva vista crescere molto in questa stagione. E soprattutto qui in Cina dove si era adattata meglio di altre alle condizioni delle neve. Elena Curtoni, scesa con il pettorale numero 1, è stata a lungo in testa e ha sfiorato il podio chiudendo quinta dietro alla tedesca Kira Weidle, argento a Pyeongchang. Era uno spauracchio alla vigilia, come lo era anche la norvegese Mowinckel protagonista di una pessima prova.
MEDAGLIERE TOTALE
Nadia ha studiato da Sofia Goggia, campionessa no limits, la sua storia sportiva sarà ricordata per generazioni. Perché mantenere la freddezza in un percorso di rientro così complesso e con tempi strettissimi è stata una prodezza. Per soltanto sedici centesimi ha mancato il bersaglio più grande, ma l’amarezza oggi può lasciare il posto ad altre emozioni.«Se qualche giorno fa mi avessero detto che avrei fatto argento, avrei firmato. Ho fatto una bellissima gara, sentivo bene tutte le sensazioni nei miei piedi, i piani non sono il mio “fortissimo” ma sono contenta». C’è anche un po’ di agrodolce in questa giornata: «Non era semplice scendere con il numero uno, ma era quello che avevo e ho provato a dare il massimo. Volevo dimostrami che so sciare ancora in discesa, che so ancora spingere le curve e ci ho provato davvero mettendoci il cuore. Ho sognato un pochino, c’è un po’ di amaro in bocca ma ero lì ed esserci mi rende comunque fiera della mia Olimpiade dopo un inizio difficile».
Delago è commossa: «Non ci posso ancora credere! Già era stato un momento magico quando all’estrazione dei pettorali mia sorella Nicol partiva con il 10 e io con l’11».
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