Due anni con il virus: la paura è al minimo ma non tra i giovani
I motivi che hanno spinto in questa direzione sono diversi. Riguardano, anzitutto, la prevenzione attraverso i vaccini. Nelle ultime settimane, circa l’80% degli italiani ha concluso il ciclo vaccinale e quasi l’85% ha, comunque, assunto almeno la prima dose.
In secondo luogo, il virus stesso è cambiato. Da una variante all’altra, fino a quella attualmente più diffusa: Omicron, a sua volta in costante variazione. Con effetti meno seri e gravi, sulla salute e sulla vita delle persone. Mentre noi stessi ci stiamo adattando al virus. Non solo sul piano fisiologico, ma psicologico. Il virus, in altri termini, fa ancora paura. E colpisce le persone. Ma in misura minore, rispetto al passato. Lontano e recente. E questo è sicuramente positivo. Ma, al tempo stesso, rischioso. Perché la tentazione di cancellare il passato, dopo quel che abbiamo passato, è forte. E comprensibile. Tuttavia, è meglio non dimenticare. Il sentimento che ci ha accompagnati in questi due anni. Disegnato e raccontato dal “grafico oscuro” delle nostre preoccupazioni. Per non finire confusi nella zona grigia tra CoronaVirus e PauraVirus.
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