Quattro incognite sul Next Generation Eu
Siamo nel 2022 ed entro il 2026 i PNRR nazionali dovrebbero concludersi con le riforme e gli investimenti dei singoli Paesi Membri Ue. Le risorse finanziarie utilizzabili sono di circa 750 miliardi tra sussidi e prestiti. Il Next Generation EU (NGEU) è una innovazione epocale ma per non sprecarla bisogna guardare subito alle incognite e alla difficoltà per trovare soluzioni. E qui la collaborazione tra Francia e Italia, tra Macron e Draghi (e sperabilmente con la Germania di Scholz) diventa cruciale sia perché sono i tre Paesi piu grandi ma anche di quelli che hanno le strutture industriali e tecno-scientifiche piu forti.
Le incognite: dalla Bce agli Eurobond, ai debiti pubblici
Quattro sono le principali incognite. La prima riguarda le risorse finanziarie che saranno raccolte ed erogate solo se gli stadi di avanzamento dei singoli PNRR terranno la tempistica. In caso contrario gli Eurobond verrebbero ridotti in quantità pur essendo già ora a termine e quindi non più emessi dopo il 2026, anche se la “duration” può arrivare a 30 anni e quindi anche i rimborsi dei prestiti fatti ai singoli Paesi.
La seconda incognita è la riforma che nel 2023 si farà del patto di stabilità e crescita. Sia pure ammorbidito non sarà gradevole per i Paesi con alto debito pubblico nel momento in cui i tassi di interesse e l’inflazione stanno crescendo. Gli Stati indebitati dovranno allora fare politiche di bilancio stringenti. E qui saranno dolori se la loro crescita basata su investimenti e riforme non si consolida.
La terza incognita è la BCE che non potrà continuare ad acquistare titoli di Stato dei Paesi della UEM. Nel marzo del 2020 la BCE deteneva circa 2500 miliardi di titoli di stato e nel settembre del 2021 superava i 5000. La BCE di oggi non è quella di Draghi che aveva fatto un quantitative easing assai più controllato. Se i tassi di interesse della BCE non salgono, il divario con quelli Usa indebolirà l’euro e ci saranno flussi di capitale verso il dollaro. I tassi sui titoli di stato dei Paesi europei deboli aumenteranno comunque.
La quarta incognita sono le materie prime e soprattutto quelle energetiche che rimarranno improntate al rialzo (anche per le tensioni geo-politiche) con le politiche europee poco coordinate e con politiche nazionali spesso in concorrenza.
Le innovazioni incomplete: dalla progettazione alla realizzazione
Il Next Generation EU è un grande progetto di cambiamento strutturale sia per l’emissione di Eurobond (per ora una tantum) sia per le filiere di investimento che sono quelle delle iper-innovazione sul digitale, sull’ambientale, sull’energia, sulla salute, sull’istruzione, sulla coesione sociale e territoriale.
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