Operazione empatia: così Draghi prova a recuperare consensi

Alla ricerca di una sintesi tra arte e produttività, o, come ha detto ieri nelle sale invase da brevetti e icone novecentesche, «bellezza e funzionalità», le visite in giro per l’Italia da una al mese sono diventare una, due a settimana. Draghi segue i consigli e si lascia conoscere di più. A quanto pare, a breve anche in televisione. Sono format inediti o quasi per l’ex banchiere, ma che fanno subito scattare un paragone immediato a chi nel palazzo di governo lavora da anni, e da anni assiste alle trasformazioni dei suoi inquilini. Nei corsi e ricorsi della storia non sono pochi i testimoni diretti a evocare la strategia comunicativa che portò l’austero professor Mario Monti dalle celebrazioni del loden al cagnolino che Daria Bignardi gli piazzò in braccio negli studi tv delle Invasioni barbariche. «Operazione empatia» la chiamarono. Il cucciolo Empy – appunto – doveva servire a scongelare qualche rigidità di troppo dell’economista venuto a salvare l’Italia dal malvagio spread. Ma dici anni fa Monti stava cercando consenso da canalizzare dentro il suo nuovo partito a poche settimane dal voto. Draghi non vuole ripetere quel precedente e chi lo conosce, invece, è pronto a scommettere sulla sua spontaneità, su quella disincantata romanità che spunta qua e là quando si lascia andare un po’ e che ha mostrato ai ragazzi del “Punto Luce” di Save the Children quando a novembre raccontò del suo amore per il basket. Un aspetto che deve assumere una maggiore dimensione pubblica. Va costruito, però, e bisogna capire fino a che punto Draghi si spingerà a farlo. Di certo, il fotografo ufficiale di Palazzo Chigi ha molto più da scarpinare e foto da scattare rispetto a qualche mese fa.

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.