Edilizia, i costruttori: “Con rincaro materiali a rischio i cantieri del Pnrr” I cambiamenti di regole sui bonus faranno scendere gli investimenti dell’8,5%”

MILANO – Il problema numero uno per il mondo delle costruzioni è il rincaro delle materie prime, che “rischia di bloccare i cantieri del Pnrr”. E’ l’allarme lanciato dall’Ance, l’associazione dei costruttori, in occasione dell’Osservatorio sul settore. Un documento che fa il punto anche sui bonus edilizi, recentemente interessati dal blocco della filiera a causa delle strette sulla cessione del credito che dovrebbe essere in via di risoluzione grazie agli ultimi correttivi del governo su cessioni e garanzie per gli acquirenti in caso di azioni giudiziarie delle procure.

Il traino dei bonus fiscali, ma con i cambi di regole gli investimenti scenderanno

L’Ance ha rimarcato come il settore delle costruzioni abbia dato una spinta decisiva, dopo anni di sofferenza, con tutte le attività collegate arriva a rappresentare il 22% del Pil, attivando una filiera collegata a quasi il 90% dei settori economici, in grado di generare l’effetto propulsivo più elevato sull’economia tra tutti i comparti di attività industriale. Determinante in questo senso il ruolo dei bonus. Gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo sono saliti infatti del 25% nel 2021 grazie ai bonus edilizi e ai meccanismi di cessione del credito e dello sconto in fattura, portando a 55 miliardi il totale degli investimenti nel comparto. Se si prendono i primi undici mesi dell’anno scorso, si stima che il 43,4% l’incremento del giro d’affari sia collegabile agli incentivi fiscali. Una marcia che però le strette normative mette a repentaglio: “Nel 2022 – dice l’Osservatorio – è prevista una diminuzione dell’8,5% degli investimenti in riqualificazione a causa del momentaneo blocco delle cessioni dei crediti, che investe non solo il Superbonus ma anche i bonus ordinari generato dal dl Sostegni ter”.

Il mercato nel complesso tiene

Al netto delle difficoltà del comparto della riqualificazione edilizio, lo scenario generale del mercato delle costruzioni tiene nel 2022, con investimenti stimati in crescita del +0,5%. Per quanto riguarda la nuova edilizia abitativa e edilizia non residenziale privata, Ance stima rispettivamente +4,5% e +5%. Gli investimenti in opere pubbliche cresceranno dell’8,5% grazie alle aspettative di utilizzo delle risorse del Pnrr, soprattutto per gli interventi diffusi sul territorio. Sui 4,3 miliardi di investimenti aggiuntivi nel 2022, stimati dal Governo, pesa il caro materiali, la carenza manodopera e la capacità della Pa.

Rincari e manodopera freno al Pnrr

Venendo alle opere pubbliche, il dato di crescita di investimenti nel 2021 è significativo (+15%) e sconta un primo “effetto acceleratorio dovuto al Pnrr”. All’orizzonte però ci sono fattori di incertezza. Il primo e più grave, per i costruttori, è quello del caro-materiali. L’Osservatorio ha citato i casi di rincari più scottanti, nella variazione di prezzo tra la seconda metà dell’anno scorso e la media del 2020: si va dai +655% del gas naturale al +370% dell’energia elettrica, ma anche balzi minori ma altrettanto impattanti sulla filiera come il legname (+97%) o il ferro tondo (+82%). Elementi che determinano un “aggravio economico per le imprese nella realizzazione delle opere che rischia concretamente di bloccare i cantieri. Le misure messe in campo dal Governo non sono ancora sufficienti, serve adeguamento dei prezzari e degli importi a base d’asta, come peraltro recentemente effettuato da alcune primarie stazioni appaltanti”, è emerso durante la presentazione.

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