La follia dello zar “Denazificare Kiev”
Nathalie Tocci
L’invasione russa su larga scala dell’Ucraina è partita. Vladimir Putin si è trasformato da cinico autocrate a dittatore militare, colpendo non solo l’Ucraina ma l’intera Europa. Non eravamo di fronte a una minaccia del genere dal 1939. L’invasione, che in poche ore si è estesa dalle province di Donetsk e Luhansk all’intero Paese, ha mostrato chiaramente – per chi ancora avesse dubbi – le intenzioni di Putin. Poco interessa al presidente russo l’architettura di sicurezza europea, il controllo degli armamenti o la riduzione dei rischi. Poco interessano le assicurazioni che l’Ucraina non entrerà nella Nato, non per decenni. Su tutti questi punti, l’Occidente, a partire dal presidente Joe Biden, aveva offerto al Cremlino una via d’uscita. La via della diplomazia era aperta, e perseguita assiduamente dalle capitali europee nelle ultime settimane, in primis Parigi e Berlino. Ma Putin ha svelato le carte prima a parole, e ora, drammaticamente, con i fatti. Nei suoi deliranti discorsi, ha negato la sovranità e l’esistenza stessa dell’Ucraina, dichiarando che la sua intenzione è quella di “denazificare” il Paese. Perché per Putin “nazisti” sono tutti coloro che in Ucraina – così come in Russia, in Bielorussia e nel Caucaso – aspirano alla democrazia, alla libertà, e a un’integrazione nella comunità euro-atlantica. Ecco perché in queste ore buie possiamo aspettarci che, mentre l’invasione militare avanza, partirà una caccia alle streghe, a quei presunti “nazisti”, a partire dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky – paradossalmente ebreo -. Di fronte a questa tragedia in atto purtroppo non esiste possibilità di dialogo. È stretta la via della diplomazia.
E allora cosa fare? Intanto quello che non faremo. Gli Stati Uniti e gli alleati della Nato hanno sempre chiarito che non combatteranno in Ucraina. Non per mancanza di capacità militare o solidarietà politica, beninteso. Ma l’Ucraina, appunto, non fa parte della Nato, un’alleanza incentrata sulla difesa collettiva; qualora truppe americane e russe dovessero scontrarsi su territorio europeo, ci troveremmo di fronte a uno scenario da terza guerra mondiale. La reazione, incredibilmente coordinata e coesa da parte di Ue, Usa, Regno Unito, Canada e Giappone, ruota attorno alle sanzioni. Spazzato via il gradualismo, l’Occidente ha risposto all’invasione russa con il pacchetto completo di sanzioni negoziate nelle ultime settimane. Andando ben oltre le misure restrittive annunciate un paio di giorni fa, inclusa la sospensione del gasdotto Nord Stream2 , sono state messe sul tavolo sanzioni finanziarie, tecnologiche e energetiche, le più significative decise dall’Occidente nei confronti della Russia.
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