Sgomento, senso di impotenza La domanda: sapremo reagire?

di Aldo Cazzullo

Finora abbiamo seguito con distacco le vicende ucraine. E tanti si erano illusi che anche questa crisi sarebbe stata limitata, ma lo scenario si è rivelato completamente diverso

desc img
Soldati russi in Ucraina (Ansa)

Non soltanto non siamo più capaci di fare la guerra; non riusciamo neppure più a pensarla. A concepirla. Ieri mattina eravamo un po’ tutti increduli e sgomenti, nonostante fossimo stati messi sull’avviso non tanto dagli americani quanto dallo stesso Putin. Un sentimento durato tutto il giorno: all’ora di punta il traffico impazzito da fine pandemia appariva spento; chi poteva era rimasto a casa. E ora avvertiamo la più frustrante delle sensazioni: l’impotenza. Cui, a seconda della propria sensibilità, ognuno reagisce parlando d’altro o chiudendosi nell’angoscia.

I social sono pieni di ironie su Di Battista, che è stato sfortunato: aveva appena scritto su Facebook che «la Russia non sta invadendo l’Ucraina», e «credo che Putin tutto voglia fuorché una guerra». In realtà, non c’è nulla da ridere; e non solo perché si tratta di un ex leader storico del partito di maggioranza relativa, votato da un terzo degli elettori italiani. Ex presidenti del Consiglio e studiosi di geopolitica non ci avevano capito molto di più. E tanti di noi si erano illusi che la crisi si sarebbe limitata a una correzione di confini, a uno dei tanti colpi di mano cui Putin ci ha abituati. Le bombe su Kiev e sulle grandi città ucraine, le prime vittime, la manovra a tenaglia: lo scenario è completamente diverso, e rende non solo inutili ma pure un po’ ridicole le schermaglie diplomatiche dei giorni scorsi. Mentre appaiano in tutta la loro gravità le aperture e la ricerca di rapporti privilegiati con Putin, ora che minaccia l’uso dell’atomica — «conseguenze mai viste nella storia» — come neppure Stalin aveva osato fare.

Ora rischiamo davvero di avere Putin o un suo fantoccio sui confini orientali della Nato e dell’Unione europea; proprio nel momento in cui l’Unione misura la propria fragilità. Anche perché ne è appena uscita l’unica nazione che avesse il know-how, i mezzi e la cultura per combattere, se non per l’Ucraina, almeno per se stessa e per gli alleati: il Regno Unito.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.