Russia Ucraina, Berlusconi alla Farnesina: solo lui può trattare con Putin e disinnescare la crisi
C’è chi, nel consueto politichese nostrano, si diverte a giocare al tiro al piccione nel denunciare “Il silenzio” di Berlusconi nei confronti di Putin. Semmai a Silvio va chiesto ben altro, un impegno diretto nella soluzione della crisi ucraina. A meno di non volerci ritrovare entro un mese senza luce e gas per il perdurare del conflitto. Ma questo i belligeranti pacifinti non lo dicono, perché non hanno uno straccio di idea per la soluzione della crisi.
Ieri, durante la giornata, abbiamo ascoltato Antonio Tajani andare in tv a dire “Servono sanzioni mirate ed efficaci, che non siano controproducenti”. Sembravano suggerite. E in effetti il coordinatore azzurro era reduce da un confronto col cavaliere. Ed entrambi non solo guardati certo con diffidenza dall’America, che nei loro confronti non potrebbe certo gridare al tradimento.
È evidente che c’è bisogno di una missione con tutti i crismi, proprio perché non è il momento di sbagliare. Ma sta a Draghi, semmai, sollecitare il capo di Forza Italia ad assumere un’iniziativa. Non serve negare il confronto diplomatico, come aveva fatto – sbagliando – Luigi Di Maio. Ma occorre una iniziativa politica, resa possibile anche da un solido rapporto di amicizia. Tentarle tutte, insomma, pur di arrivare a costruire la pace a Kiev.
IL TEMPO
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