Bollette, gas, grano: le conseguenze della guerra in Ucraina per l’Italia

I profughi

Ricongiungimenti familiari tra gli ucraini che già si trovano in Italia e i loro parenti che sono invece in patria: è questa l’emergenza che potrebbe coinvolgere nei prossimi giorni il Viminale. Secondo l’ultimo censimento Istat nel nostro Paese «ci sono circa 236mila persone, per il 75% donne. La regione che ne ospita il numero maggiore è la Lombardia, seguita da Campania ed Emilia Romagna». È possibile che molti presentino domanda e – trattandosi di motivi umanitari – è prevedibile che le istanze debbano seguire una corsia preferenziale. Sulla distribuzione dei profughi dovrà invece essere l’Europa a decidere. La prima destinazione per chi fugge dalla guerra è la Polonia, che fa parte del blocco di Visegrad con Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Nel corso degli ultimi anni sono stati proprio loro a non accettare la distribuzione per quote dei migranti e quindi appare difficile che adesso si riesca a raggiungere un accordo concreto, nonostante l’appello arrivato da Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha chiesto agli Stati confinanti con l’Ucraina di «mantenere le frontiere aperte per coloro che cercano sicurezza e protezione».

Gli orfani

“Save the children” e “Sos Villaggi dei bambini” parlano di 98mila minori nelle strutture di accoglienza in Ucraina e lanciano l’allarme per almeno 50 mila bambini che dovranno essere evacuati. Serhii Lukashov, direttore di “Sos Villaggi dei Bambini Ucraina”, fornisce un quadro drammatico: «Ci sono oltre 600mila famiglie in situazione di vulnerabilità. Stiamo aiutando molti nuclei a spostarsi, ma con i pesanti bombardamenti delle ultime ore , è difficile prevedere se la linea di contatto si sposterà».

CORRIERE.IT

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