Guerra Ucraina-Russia, Kasparov: «Putin è andato oltre. Questa può essere la sua fine. Ma voi dovete agire»
L’ex campione mondiale di scacchi e dissidente sovietico: vanno paralizzate le banche russe per mandare in bancarotta il sistema
Garry Kasparov, l’Europa e gli Stati Uniti dovranno pagare un prezzo per questa guerra?
«Siamo realisti: sì – risponde l’ex campione mondiale di scacchi,
già dissidente sovietico, poi fuggito a New York per mettersi in salvo
perché da sempre si oppone a Vladimir Putin -. E il prezzo da pagare
potrebbe essere alto, dopo vent’anni di noncuranza. Vent’anni senza
ascoltare chi avvertiva che Putin non era solo il nostro problema, che sarebbe diventato il problema di tutti. Tutti i dittatori, quando hanno soggiogato il loro popolo e distrutto l’opposizione, guardano fuori. E Putin per vent’anni non ha visto conseguenze per i suoi crimini».
Ha attaccato in Cecenia, Georgia, Siria, l’Ucraina nel 2014…
«Ci sono i bombardamenti a tappeto su Aleppo, l’annessione della
Crimea, l’uccisione di Litvinenko, l’avvelenamento degli Skripal. E con
quali conseguenze? Sì, qualche sanzione, ma poca roba. E a differenza di Hitler negli anni ’30, ha fatto tutto alla luce del sole.
Nel 1939 non avevamo tecnologie per controllare come Hitler si
preparasse all’attacco sulla Polonia. Stavolta abbiamo visto tutto,
Putin non si è mai nascosto. Ha anche costruito la più influente rete di
lobbisti e agenti in giro per il mondo. Chamberlain, Daladier e quelli
che rifiutarono azioni forti contro Hitler a metà degli anni ‘30 si
sbagliarono. Ma Chamberlain non ha mai fatto affari con Hitler. Puoi
pensare che sia stato ingenuo. Ma i politici di oggi hanno preferito
continuare a fare affari con Putin e molti di loro essere anche nel suo
libro paga».
Dunque la risposta dell’Europa non è forte perché c’è troppo denaro russo che gira?
«Si chiama corruzione. Al denaro russo si è permesso di influenzare ogni livello della vita americana, ma soprattutto europea:
che fosse vita politica, sociale, lo sport, gli affari. Centinaia di
miliardi sono stati sparsi nel mondo libero. Perché questo denaro non è
andato in Cina, Venezuela o Iran. È finito ia Vienna, Monaco di Baviera,
Firenze, Milano, Parigi, Londra, New York. Non possiamo sottovalutare
l’influenza di questi soldi».
O semplicemente abbiamo sottovalutato la dinamica del regime russo?
«Putin non ha mai nascosto le sue intenzioni, è stato sincero come Hitler in Mein Kapmf. Sono anni che dice che l’Ucraina non è uno Stato sovrano. Se ne sono lavati tutti le mani. Ha detto che il collasso dell’Urss la più grande catastrofe geopolitica. Ha messo sul tavolo la sua visione strategica molto apertamente almeno da 15 anni. È stato sempre molto coerente nel portare avanti il suo programma. E poiché non ha visto nessuna vera risposta dal mondo libero, si è detto: perché no? Posso fare qualsiasi cosa».
Ora ha varcato la linea rossa dell’Occidente?
«Tocca al mondo libero di dimostrarlo. Invece sentiamo parlare del prezzo economico che dovreste pagare, che c’è. Ma gli ucraini stanno pagando il prezzo delle loro vite
e quelli che parlano del loro prezzo economico da pagare, in euro o in
dollari, si devono vergognare. Stanno ancora cercando di misurare danni
economici a fronte di un sacrificio in vite umane che è in corso».
Alcuni pensano che questa può essere la fine di Putin perché gli oligarchi attorno a lui si rivolteranno. Possibile?
«L’ha vista l’élite di Putin al Consiglio di sicurezza dell’altro giorno?».
Sembravano terrorizzati…
«Essere terrorizzati perché non si è d’accordo con un dittatore non
significa essere pronti a ribellarsi. Sono terrorizzati, ma aspettano di
vedere che farà l’Occidente».
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