La Lega e gli altri, cosa resta del partito russo

Ma dove sopravvive soprattutto il “partito russo”? Nei social, nel giornale di riferimento dei 5S, nelle analisi e nei distinguo di alcuni commentatori attenti – è legittimo – agli argomenti di Mosca. Una presenza diffusa sul piano mediatico, ma priva di proiezione politica.

Ed è anche la prova che non tutti hanno compreso come la vicenda ucraina sia un tornante della storia: qualcosa per cui l’Unione, la Nato e quindi il sistema di relazioni in cui è inserita l’Italia non saranno più come li abbiamo conosciuti. Dalla fine degli anni Quaranta la Guerra fredda impose le regole anche della politica italiana: lo stesso accadrà con il ritorno della storia, come ha scritto il settimanale Time.

Chi a destra sembra averlo capito meglio è Giorgia Meloni. La sua scelta filo-occidentale supera di slancio le riserve da cui è frenato l’alleato Salvini e fa di lei l’interlocutrice di un’America più conservatrice di Biden, ma senza dubbio rappresentativa. Anche lei però ha bisogno di una nuova classe dirigente per essere credibile.

REP.IT

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