Sergei Shoigu, fedelissimo di Putin: chi è il ministro della Difesa con uno dei tre codici per l’atomica
di Fabrizio Dragosei
Il generale e ministro della Difesa che ha preparato l’offensiva ha la madre ucraina: applica senza discutere ogni direttiva. Con Putin ha in comune l’abitudine di andare a pesca e cavalcare a torso nudo
Dopo l’invasione della Crimea ottenuta senza sparare un colpo nel 2014, il ministro della Difesa Sergej Shoigu si era sentito forse come Alessandro III, il padre dell’ultimo zar Nicola II. «La sovranità della Russia è garantita dal suo esercito e dalla sua flotta», sentenziò ripetendo la frase dello zar il quale aveva spiegato ai suoi collaboratori che le due armi erano gli unici alleati veri sui quali il suo Paese poteva contare nel mondo. Per differenziarsi, Shoigu decise di andare oltre: «Saranno sempre il bastione contro il quale nel corso dei 1.152 anni di esistenza del nostro Stato ha sbattuto la faccia più di un imperatore».
Il marziale ministro-generale non sarà fortissimo in storia, visto che ha dimenticato i mongoli che spadroneggiarono in Russia per più di due secoli e i giapponesi che le suonarono alla flotta imperiale nel 1905. Ma certamente è il più fedele dei fedeli collaboratori di Vladimir Putin , quello sul quale il Capo può fare affidamento in ogni momento.
Il sessantaseienne Sergej non viene da San Pietroburgo come buona parte degli amici di Vladimir Vladimirovich, non è mai stato tra le file dei democratici e riformisti, non rappresenta un clan di potere. Potrebbe essere sostituito in qualunque momento e può contare solo sulla benevolenza del numero uno. Del quale applica senza discutere qualunque direttiva. Anzi, da esperto servitore dello Stato, ha sviluppato la capacità di intuire, subodorare i suoi desideri e quindi anticiparli. Così, ad esempio, pur avendo una madre nata in Ucraina non ci ha pensato due volte a organizzare a puntino le «esercitazioni pacifiche, non aggressive e sul territorio russo» che servivano a mettere le truppe nella condizione di invadere l’Ucraina al minimo cenno.
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