La Lega e Draghi alla resa dei conti: il prossimo scontro sugli appalti

Per Fi lo strappo non è gratis, si riapre la breccia con i ministri, le parole di Renato Brunetta, («incomprensibile il voto») con il riproporsi della critica verso il cerchio di Arcore: subalternità verso la Lega. Una dinamica che si ritrova anche nel Carroccio, dove i ministri si distinguono dalla linea di Salvini. Il partito si è smarcato già quattro volte in poco più di un mese dal governo: dad per i bambini non vaccinati, riforma del Csm e balneari, gli ultimi due provvedimenti votati in Cdm, con la promessa di modifiche in Aula. Quello di ieri è il quarto episodio, forse non l’ultimo, «anche perché – si ragiona in via Bellerio – con la guerra in Ucraina Draghi non può più cercare un incidente per andarsene».

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