La Russia chiude Twitter e Facebook. La Bbc riapre Radio Londra: cos’era
Mosca stringe sui media, per oscurare la narrazione sulla guerra e rispondere alle sanzioni del mondo occidentale e dei Big della tecnologia. Limita l’accesso ai siti d’informazione, annuncia il blocco di Facebook e Twitter, mentre approva anche una legge che prevede multe e carcere per chi diffonde ‘fake news’ sul conflitto. Per tutta risposta la Bbc ritira i suoi giornalisti dalla Russia e riapre le trasmissioni ad onde corte come ai tempi di Radio Londra, evocando un sistema che ha già scritto la storia degli eventi bellici del ‘900.
Radio Eco Mosca invece resiste e continuerà a trasmettere su YouTube. In una escalation pari a quella militare la Russia, attraverso il Roskomnadzor, l’agenzia che controlla le comunicazioni, sta bloccando di ora in ora l’accesso a numerosi media indipendenti e ha annunciato prima il blocco di Fb, poi quello di Twitter. Meta ha subito rassicurato sul fatto che «farà il possibile per ripristinare il servizio e dare la possibilità agli utenti di esprimersi in sicurezza e mobilitarsi».
Cos’era Radio Londra
“Radio Londra – si legge su Wikipedia – era l’insieme dei programmi radiofonici trasmessi, a partire dal 27 settembre 1938, dalla BBC e indirizzati alle popolazioni europee continentali.Le trasmissioni in lingua italiana della BBC iniziarono con la crisi di Monaco. Con lo scoppio delle ostilità, nel 1939, Radio Londra aumentò le trasmissioni in italiano fino ad arrivare a 4,15 ore nel 1943.La fortuna delle trasmissioni di Radio Londra derivò dal fatto che il Ministro della Guerra britannico Leslie Hore-Belisha del governo di Neville Chamberlain, anziché gestire in proprio le trasmissioni di propaganda, le aveva affidate ad un ente autonomo, la BBC, già allora fiera della propria indipendenza dal potere politico”.
“La redazione di Radio Londra – conctinua l’enciclopedia libera online – diventò famosa per la sua tempestività nel trasmettere informazioni nel mondo, con il suo tipico stile inglese, diretto e pragmatico. Nel Servizio Italiano si impone la carismatica figura del Colonnello Harold Stevens – il famoso “Colonnello Buonasera” – che, grazie ai suoi commenti pacati e ragionevoli, trasmetteva un senso di serenità e speranza nel futuro. Stevens era stato addetto militare a Roma, il suo italiano aveva l’accento britannico, misto a una rassicurante inflessione napoletana. Altra figura carismatica si rivelò Candidus (pseudonimo di John Marus), che, con la sua dialettica contrastava la propaganda nazi-fascista. Per Radio Londra lavorò dal 1940 anche Thomas Mann, che registrava i suoi messaggi nell’esilio in California. Il ruolo in guerra di Radio Londra divenne cruciale nello spedire messaggi in codice, redatti dagli Alti comandi alleati e destinati alle unità della resistenza italiana.
Le trasmissioni in italiano di Radio Londra erano aperte dalle prime note della 5ª Sinfonia di Beethoven (molto probabilmente perché codificavano – scandite secondo l’alfabeto Morse – la lettera “V”, iniziale di “Victory”, sempre ripetuto da W. Churchill). La BBC continuò a trasmettere in italiano L’Ora di Londra ogni sera fino al 31 dicembre 1981, quando il programma fu chiuso nonostante le proteste di numerosi ascoltatori. Le ultime trasmissioni andavano in onda dalle 22 alle 23 (23-24 quando vigeva in Italia l’ora legale) sulle onde medie di m 251 (1196 kHz) e nei campi d’onda corta di m 31 (9,915 MHz), m 49 (5,99 MHz) e m 75 (3,975 MHz). Pare che almeno centomila italiani avessero conservato l’abitudine di ascoltare la BBC fino ad allora.
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