Ucraina-Russia, le notizie di domenica 6 marzo sulla guerra: Putin minaccia, Israele media. Visa e Mastercard: via da Mosca
Ore 3.07 – Cina a Usa: «Contrari a mosse che gettano benzina sul fuoco»
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken che la Cina si oppone a ogni mossa che «getta benzina sul fuoco» in Ucraina. Wang ha chiesto negoziati per risolvere la crisi e trattative per creare un bilanciato meccanismo di sicurezza europeo. Lo riporta l’Associated Press sul suo sito (qui l’approfondimento: Pechino può mediare?).
Ore 2.14 – Usa e Polonia al lavoro per fornire aerei a Kiev
Secondo media statunitensi, gli Stati Uniti stanno lavorando a un
accordo in base al quale la Polonia invierebbe aerei da combattimento
dell’era sovietica in Ucraina in cambio di caccia americani F-16.
Ore 01.09 – Usa, Biden ha avuto un colloquio telefonico con Zelensky
Joe Biden ha avuto in queste ultime ore un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
La telefonata segue la visita del premier israeliano Naftali Bennett a
Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. «Nell’ambito
di un costante dialogo, ho avuto un’altra conversazione» con il
presidente americano Joe Biden, ha affermato il presidente ucraino,
sottolineando che «l’agenda ha incluso i temi della sicurezza,
dell’assistenza finanziaria per l’Ucraina e le sanzioni alla Russia».
Ore 00.28 – Kiev: «100.000 civili arruolati nella difesa territoriale»
È arrivato a 100.000 il numero di volontari ucraini che si sono
arruolati delle Forze di difesa territoriale dall’inizio dell’attacco
russo al Paese. Lo rende noto la Guardia nazionale ucraina citata dal
Kyiv Independent.
Domenica – Ore 00.03 – Il Nyt: «Dirigenti Usa da Maduro per separarlo da Putin»
Gli Usa corteggiano il presidente venezuelano Nicolas Maduro nel tentativo di staccare gli ultimi alleati latino-americani da Vladimir Putin: lo scrive il New York Times,
secondo cui alti dirigenti Usa sono in viaggio per Caracas in queste
ore per incontrare il leader. È la visita a più alto livello da parte
americana da anni, dopo che Washington ha rotto i rapporti diplomatici
con Maduro e chiuso la sua ambasciata nel 2019 a seguito delle accuse di
frode elettorale.
Ore 23.44 – Visa e Mastercard sospendono operazioni in Russia
Visa e Mastercard sospenderanno le
operazioni in Russia: lo riferiscono due comunicati delle due società.
In particolare, Visa fa sapere che «nei prossimi giorni», «tutte le
transazioni avviate con carte Visa emesse in Russia non funzioneranno
più al di fuori del Paese» e «tutte le carte Visa emesse da istituti
finanziari al di fuori della Russia non funzioneranno più all’interno
della Federazione Russa». «Siamo obbligati ad agire in seguito
all’invasione non provocata dell’Ucraina da parte della Russia e agli
eventi inaccettabili a cui abbiamo assistito», ha affermato Al Kelly,
presidente e amministratore delegato di Visa (qui l’approfondimento: la Russia torna al contante).
Ore 20.41 – L’esercito ucraino: «Kireev era una nostra spia, è morto difendendo l’Ucraina». I russi: «Non ci sono informazioni chiare»
Chi era Denis Kireev? Era una spia? E, se sì, a chi andava la sua fedeltà? Si infittisce il mistero intorno alla presunta esecuzione dell’uomo politico ucraino che aveva preso parte, in veste di negoziatore, al primo round di negoziati con la Russia a Gomel, in Bielorussa. Poco dopo le 13, i media locali ucraini avevano rilanciato la notizia che fosse morto, ucciso dagli 007 di Kiev perché accusato di aver tradito. Ma in serata l’esercito ucraino ha fatto sapere, su Twitter, che Kireev è stato ucciso «difendendo l’Ucraina». Parole che fanno pensare a circostanze del tutto diverse rispetto a quelle inizialmente rilanciate dai media ucraini. «Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!»: questo il messaggio diffuso su Twitter dall’account ufficiale dell’esercito ucraino. Intanto, in Russia, il presidente della Commissione esteri della Duma, Leonid Slutsky, ha dichiarato che «non ci sono ancora chiare informazioni» sul fatto che Kireev «sia stato effettivamente ucciso». «Kireyev, che una volta era un noto banchiere, è attualmente, per quanto ne so, una persona di fiducia di David Arakhamia, capo della delegazione ucraina ai colloqui e leader del partito di maggioranza della Verkhovna Rada (il parlamento ucraino, ndr)», ha detto Slutsky.
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