Il morso velenoso del serpente russo
Ora il prezzo di sangue che sta pagando il popolo ucraino con la sua
resistenza instancabile ed eroica contro gli invasori, deve acuire
l’intelligenza politica dei governi e delle pubbliche opinioni. L’unità
Occidentale dimostrata nella convergenza di posizioni fra America e
Unione Europea, nell’adottare le sanzioni economiche ma anche nel
linguaggio politico per difendere i valori della libertà e della
democrazia, deve diplomaticamente disinnescare al più presto questa
situazione per evitare sviluppi ancora più drammatici, l’Occidente nato
da Yalta dobbiamo prenderne atto, non esiste più.
C’è infine un altro personaggio che è fondamentale per superare questa tragica situazione: papa Francesco.
Non c’è mai stato un Papa come lui. Dico di più: un Pastore, un
Profeta, un rivoluzionario: in nome della sua fede e in circa due
miliardi di cristiani che abitano il Pianeta, dislocati in quasi tutti i
continenti.
Francesco si appella al Dio unico misericordioso. “Chi fa la guerra non
guarda alla vita concreta delle persone, mette davanti a tutto – ha
detto – gli interessi di potere, si affida alla logica diabolica e
perversa delle armi che è la più lontana dalla volontà di Dio e si
distanzia dalla gente comune che vuole la pace e che, in ogni conflitto,
è la vera vittima che paga, sulla propria pelle, le follie della
guerra”.
Noi non possiamo restare indifferenti in un mondo che ha un’ardente sete di pace. Ora in Ucraina ma anche in molti Paesi si soffre per guerre spesso dimenticate ma sempre causa di sofferenze e di povertà. Penso a famiglie che nella vita non hanno conosciuto altro che violenza, ad anziani costretti a lasciare le loro terre come oggi accade al popolo ucraino. Non vogliamo che queste tragedie cadano nell’oblio. Noi desideriamo dar voce a quanti soffrono, a quelli senza voce e senza ascolto. Essi sanno bene, spesso meglio dei potenti, che non c’è nessun domani nella guerra e che la violenza delle armi distrugge la gioia della vita.
REP.IT
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