Donna Ucraina, un 8 marzo dedicato a loro

ANNALISA CUZZOCREA

Questo otto marzo è per Amelia, che sogna di stare su un grande palcoscenico e quando le dicono «prova qui, in questo rifugio antiaereo di Kyev», prende fiato dentro al suo maglione con le stelle iridescenti e canta la canzone di Frozen, quella che conoscono le bambine di tutto il mondo. Per Maria, la madre di Kirill, morto a Mariupol per un colpo di mortaio, mentre corre con la maglietta insanguinata dietro al compagno con in braccio un fagotto di 18 mesi verso un ospedale che non può salvarlo. Per Anastasiia Lena, ex miss Ucraina, che ha imparato a usare il fucile perché vuole difendere il suo popolo. Per quella donna senza nome – e con un volto bellissimo – uccisa sulla strada a Irpin, mentre lasciava la sua casa e tutto quel che aveva con il marito e i due figli. Per Sofia Kudrin, 13 anni, arrivata ferita a Roma dopo aver perso tutta la sua famiglia: anche la sorella Polina, 10 anni, e il fratello Semyon, 5. E per la violinista Vera Lytovchenko, che suona per gli sfollati in un rifugio di Kharkiv.

Per Pisecka Julia Volodymyriva, che ha messo il figlio di 11 anni sul treno da Zaporizhia a Bratislava scrivendogli sulla mano con un pennarello indelebile il numero di telefono dei parenti in Slovacchia: deve restare a casa con la madre inferma, affida il suo bambino a un futuro che non può più controllare. Abbiamo deciso di dedicare questo 8 marzo alle donne che in Ucraina lottano, cercano riparo, cibo, respiro.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.