Ucraina Russia, le news di oggi sulla guerra |Navalny condannato. Biden: «Putin valuta l’uso di armi chimiche»
di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini
Le notizie di martedì 22 marzo sulla guerra, minuto per minuto: un giornale russo pubblica il numero di morti tra i soldati, poi cancella la notizia e parla di attacco hacker. Oggi Zelensky interviene al Parlamento italiano
• La guerra è al 27esimo giorno: oggi
il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlerà dal suo bunker di
Kiev con il Parlamento italiano: vari parlamentari diserteranno l’Aula.
• La città di Mariupol — per
usare le parole raccolte da alcuni testimoni — è ormai ridotta
all’«inferno in Terra». I russi hanno proclamato di aver riconquistato
la città di Makariv.
• Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden,
che ieri ha incontrato i capi di Stato e governo di Italia, Francia,
Gran Bretagna e Germania, ha detto che Putin, «con le spalle al muro»,
«sta valutando di usare armi chimiche e batteriologiche»
.
• Komsomolskaya Pravda, un
giornale russo vicino a Putin, ha pubblicato la notizia che i soldati
russi morti finora sono stati 9.861; 16.153 i feriti. La notizia è stata
rapidamente cancellata; il quotidiano ha parlato di un attacco hacker.
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Ore 8.30 – La condanna di Navalny
Alexey Navalny è stato condannato per frode, in Russia. La condanna a
uno dei principali oppositori di Putin, e a uno dei più attivi
oppositori della guerra della Russia contro l’Ucraina, non è ancora
stata annunciata: rischia fino a 13 anni di carcere.
Ore 7.30 – Zelensky pronto a parlare anche di Crimea e Donbass con Putin
In quello che potrebbe essere un significativo passo diplomatico, il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a discutere di
tutto con Vladimir Putin, se accetta di negoziare direttamente con lui:
ha citato esplicitamente Crimea e Donbass, e si è dichiarato aperto a
«cercare di affrontare tutto ciò che turba e dispiace alla Russia».
«La questione della Crimea e del Donbass è una storia molto
difficile per tutti», ha detto: servono «garanzie di sicurezza» e la
fine delle ostilità, e «una volta tolto questo blocco, parliamone».
«Dobbiamo fare di tutto perché Donbass e Crimea tornino da noi.
Questione di tempo? Sì. Ma fermare la guerra ora, questo è il problema».
La Crimea è stata occupata dalla Russia nel 2014; il Donbass è la
regione dell’Ucraina orientale dove i separatisti filorussi hanno
proclamato due «repubbliche» indipendentiste, riconosciute solo da
Mosca.
Zelensky ha ribadito che dovrebbe essere il suo popolo a decidere,
tramite referendum, su «alcune forme di compromesso» con la Russia.
Il presidente ucraino ha anche affermato di non volere che «la storia ci renda eroi e una nazione che non esiste».
Ore 7.06 – Zelensky torna a proporre un incontro con Putin
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a proporre un incontro
con il suo omologo russo Vladimir Putin, «con qualsiasi formato»,
dicendosi disposto a discutere dello statuto delle repubbliche russofone
ucraine e della Crimea e sottolineando che «senza questa riunione
risulta impossibile capire veramente cos’è che (i russi) sono disposti a
fare per fermare la guerra». In dichiarazioni ad un’emittente regionale
ucraina, Zelensky ha detto che «senza trattativa non fermeremo la
guerra», ma ha aggiunto che il suo Paese «non può accettare nessun
ultimatum da parte della Russia». Sono necessarie, ha spiegato «garanzie
di sicurezza» e la fine delle ostilità e, «una volta che quell’ostacolo
sarà rimosso, parliamo».
Ore 6.49 – Kiev: forniture russe non dureranno più di 3 giorni Milano
Le forniture russe dureranno «non più
di 3 giorni». È quanto riferisce l’esercito ucraino, nel rapporto
operativo sulla guerra, affermando che le scorte dei russi non dureranno
oltre i 3 giorni. I funzionari dell’esercito hanno affermato che la
situazione è simile per quanto riguarda la fornitura di carburante e
hanno parlato di «incapacità» della Russia di organizzare i rifornimenti
delle truppe, segnale di «fallimento logistico» dei russi.
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