I partiti e il puzzle delle Comunali da Palermo a Verona, destra spaccata
di Giovanna Casadio
ROMA – Per cercare di sbrogliare qualche nodo in vista delle amministrative di primavera e ricucire la lacerazione profonda nel centrodestra, Matteo Salvini oggi riunisce il consiglio federale della Lega. C’è da trovare una difficile quadra a Palermo dove la destra è divisa in tre candidati (più un centrista). A Catanzaro i tre litiganti — leghisti, forzisti e Fratelli d’Italia — potrebbero a sorpresa confluire su Valerio Donato, che dieci giorni fa ha restituito la tessera del Pd e ora si propone come calamita dei moderati. A Verona, Flavio Tosi, ex Lega, è nelle corde di FI e il sindaco uscente e ricandidato Federico Sboarina è appoggiato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Il puzzle delle amministrative — probabili a fine maggio — è complicato anche per il centrosinistra. Ma a fare i conti con le lacerazioni è soprattutto la destra che non si è mai ripresa dallo scontro sul Mattarella bis. E quindi le amministrative sono cartina di tornasole delle fratture. Dei 970 Comuni che andranno al voto, sono 21 i capoluoghi di provincia e 4 quelli di Regione: Genova, Palermo, L’Aquila e Catanzaro.
A Genova, il fronte progressista — che va dal Pd a Leu e ai 5Stelle — ha scelto come candidato Ariel Dello Strologo che sfiderà il sindaco uscente e ricandidato Marco Bucci, appoggiato dal centrodestra. I renziani però non ci stanno. A seguire le trattative per Iv, è Raffaella Paita, presidente della commissione Trasporti della Camera. Ex piddì poi uscita con Renzi, Paita non è convinta degli impegni dei giallorossi proprio sulle infrastrutture, a cominciare dalla Gronda. I renziani sono tentati dal seguire le orme di Carlo Calenda che appoggia Bucci, ma non mette il simbolo di Azione, il suo partito, accanto a quelli della destra. Nonostante i venti di tempesta in Regione Liguria, guidata dal centrista Giovanni Toti, il patto su Bucci non è in discussione.
Il caos è a Palermo. Nella Lega parlano di “questione Sicilia”, perché il voto per il sindaco e l’elezione che si terrà in autunno per il successore del governatore Nello Musumeci si tengono. Se i giallorossi, dopo tante fibrillazioni, sembrano arrivati a un accordo sull’architetto Franco Miceli, la destra per ora gareggia con Carolina Varchi (voluta da Meloni), con Francesco Scoma (appoggiato da Lega e parte dei forzisti), con Francesco Cascio, candidato di Forza Italia tendenza Micciché. Si presenta anche il centrista ed ex rettore Francesco Lagalla. Da solo corre poi il renziano Davide Faraone. Al nastro di partenza, e per la terza volta, Fabrizio Ferrandelli candidato di Azione e di +Europa.
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