Renzi: “La reazione a Putin va calibrata, nessuno scherzi con l’atomica”

Carlo Bertini

ROMA. «La reazione a Putin va calibrata, nessuno scherzi con l’atomica», avverte Matteo Renzi. Invoca un ruolo nelle trattative dell’Europa, «che deve dare chance alla pace», mettendo in campo figure come la Merkel o Prodi. E bolla il presidente russo come «immorale, ma non umorale, perché vuole cambiare l’ordine mondiale». Ma l’ex premier liquida, «purtroppo, la narrazione di una Russia piegata dal sequestro degli yacht degli oligarchi». Sperando però che da questo choc, così come avvenuto per il Covid, l’Europa possa crescere, magari anche con un esercito comune: «Ora o mai più». Appena uscito da Montecitorio, dove ha ascoltato il discorso «emozionante» di Zelensky, Renzi mette i puntini sulle i: «Anche chi vuole a tutti i costi una pace frutto della diplomazia, deve riconoscere che c’è un aggredito e un aggressore. Chi li mette sullo stesso piano compie un grave errore politico».

Come le è sembrato l’intervento di Zelensky, rispetto agli altri suoi discorsi ai parlamenti Usa o israeliano?
«Un uomo coraggioso ma ovviamente provato da un mese di angoscia. Questa non è Netflix, è la guerra e Zelensky lo sa meglio di tutti. Forse meno forte di altri interventi analoghi, ma comunque un discorso orgoglioso e commosso».

Ha mantenuto toni moderati senza chiedere armi e una no-fly zone forse perché si sta lavorando più intensamente ad un accordo per via diplomatica?
«Spero che sia così. La no-fly zone non esiste: sarebbe l’inizio della terza guerra mondiale. E considerato il numero delle testate nucleari della Russia sarebbe la fine del pianeta. Putin è il responsabile di questa situazione, nessuna giustificazione per lui. Ma la reazione deve essere calibrata: nessuno può scherzare con l’atomica».

Nel parlamento italiano c’è stata una inedita sintonia nelle reazioni a Draghi tra Lega, sinistra radicale ed ex grillini. Come giudica le critiche al premier per non aver posto l’accento sulla pace ma sull’invio di armi?
«Penso che spaccare il capello in quattro per criticare Draghi non abbia senso: ha fatto un intervento serio, in linea coi partner europei e ha raccolto consenso anche di una parte dell’opposizione».

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