Guerra in Ucraina, tutti gli uomini di Zelensky che guidano la resistenza

Gli alleati di governo

Non mancano nel governo figure molto vicine a Zelensky che stanno dando un grande contributo alla causa ucraina. I più attivi sono il premier 46enne Denys Shmyal che non fa parte del partito del presidente ed è stato direttore di Burshtyn TES (la centrale elettrica a carbone di Rinat Akhmetov, l’oligarca più ricco d’Ucraina); il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, 43 anni, protagonista della rivolta di Maidan nel 2013-14 e autore del libro su comunicazione e propaganda «The War for Reality. How to win in the world of Fakes, Truths and Communities»; Mykhailo Fedorov, vicepremier e ministro per la Transizione digitale appena 31enne che non solo ha convinto le big Tech a oscurare i media statali legati al Cremlino, ma è riuscito a garantire la banda larga all’Ucraina sotto assedio grazie a un appassionato appello su Twitter a Elon Musk nel quale chiedeva una fornitura di satelliti Starlink, prontamente ricevuta. Probabilmente il personaggio più famoso del governo è la 42enne Iryna Vereshchuk, vicepremier e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati. Fedelissima di Zelensky, dopo la laurea in Legge, ha servito per cinque anni da ufficiale nell’esercito. Come il presidente vive in una località segreta e appare in tv sempre in abiti militari. È la meno incline a una cessione dei territori in cambio della pace, forse per cancellare le ombre del passato. Aveva espresso la sua ammirazione per Putin e la contrarietà all’ingresso nella Nato.

I fedelissimi e le società offshore

I fedelissimi di Zelensky sono gli ex colleghi di «Kvartal 95», la società di produzione che il futuro presidente ha fondato all’inizio del XXI secolo con una serie di collaboratori e diversi amici originari della sua città natale. Una volta arrivato a palazzo Mariinskij, Zelenski ha affidato a una coppia di amici di lunga data, lo sceneggiatore Serhiy Shefir e il produttore Ivan Bakanov, due importanti incarichi. Shefir che ha gestito anche la trionfale campagna presidenziale di Zelensky è stato nominato primo consigliere del presidente con i compiti di gestire l’agenda quotidiana del capo di Stato e fare da collegamento con gli oligarchi ucraini. Il 22 settembre 2021 il 57enne è scampato a un attentato: dieci colpi di kalashnikov hanno colpito la sua auto, ma il consigliere è rimasto illeso. Al 47enne Bakanov, amico d’infanzia di Zelensky, già segretario politico del partito «Servitore del popolo» è stato assegnato dall’agosto del 2019 il cruciale ruolo di capo dei servizi segreti ucraini (SBU) Bakanov è anche un membro del Consiglio di sicurezza e di difesa nazionale. L’anno scorso i Pandora Papers hanno svelato come Zelensky e i suoi due compaesani fossero proprietari di una rete di società offshore, tra cui la Maltex Multicapital Corp, società di produzione e distribuzione di film e programmi tv, registrata nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche e mai rivelata dall’ex comico. Due settimane prima delle elezioni politiche Zelensky ha ceduto a Sherif la sua quota (25%), ma non è chiaro se l’assistente abbia pagato il presidente e se quest’ultimo continui a incassare i profitti. Altri colleghi e amici dai tempi di «Kvartal 95» rimasti a fianco di Zelensky sono lo sceneggiatore 33enne Yuriy Kostyuk che oggi scrive i discorsi del presidente e ha il ruolo di consigliere del presidente e l’ex produttore televisivo 50enne Andriy Yermak, dal 2020 capo dell’Ufficio del presidente (nel 2020 ha trattato con Rudolph Giuliani, l’avvocato di Trump che cercava di incastrare il futuro presidente Biden, l’anno scorso è stato accusato di aver fatto fallire un’importante operazione d’intelligence che avrebbe portato all’arresto di 33 mercenari del Gruppo Wagner per evitare attriti con Mosca). Infine Irina Venediktova, 43enne ex consulente legale di Zelensky, è stata nominata Procuratrice generale dell’Ucraina, prima donna a ricoprire questo ruolo.

L’alleato nel tempo di guerra e l’oligarca sanzionato negli Usa

Fuori dal campo dei fedelissimi restano due importanti personaggi che possono aiutare o oscurare la figura di Zelensky. Il primo è il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, 51 anni, ex pluricampione di pugilato, uno dei più grandi pesi massimi della storia e il primo ad avere un dottorato di ricerca (il suo soprannome è «Dottor Ironfist», pugno di ferro). Il 51enne politicamente è un avversario di Zelensky (nel 2019 ha appoggiato l’ex presidente Petro Poroshenko), ma durante l’assedio di Kiev si sta dimostrando il suo più grande alleato condividendone la strategia e le incitazioni alla vittoria. L’altro è l’oligarca 58enne Ihor Kolomoyskyi, miliardario tra le persone più ricche dell’Ucraina. Al suo attivo un buco di 5,5 miliardi che ha portato al quasi fallimento di PrivatBank, la banca più importante del Paese e il finanziamento con almeno 10 milioni di dollari dei gruppi paramilitari nazionalisti Aidar, Azov Dnipro etc. L’oligarca ha in passato finanziato sia l’attività di comico di Zelensky («Servitore del Popolo» era trasmesso da 1+1, il canale televisivo di sua proprietà) sia la campagna elettorale del futuro presidente. Nel 2021 Washington ha vietato l’ingresso negli Usa al magnate e alla sua famiglia, sostenendo che Kolomoyskyi si è arricchito con la corruzione ed è un pericolo per il futuro dell’Ucraina.

Non è chiaro quali siano oggi i suoi rapporti con Zelensky. Relazioni e ambiguità che sul lungo periodo potrebbero scalfire l’immagine da patriota del presidente che oggia rischio della vita continua a trascinare e tenere unita l’Ucraina in guerra. dataroom@rcs.it

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