“In Europa stop brutale alle misure anti-Covid”. L’Oms bacchetta l’Italia

di Elena Dusi

L’Italia torna a sfiorare i 100mila contagi. Sono stati 96.365 ieri i casi di Covid. L’8 febbraio quando ne avevamo 101mila e pensavamo che le infezioni da Omicron fossero definitivamente in riflusso. Invece la curva sta risalendo, «anche se meno rapidamente rispetto a una settimana fa» fa notare Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano. «Mercoledì scorso l’aumento settimanale era stato del 30%, ora siamo sotto al 20%. Penso che da inizio aprile torneremo a scendere».
La ripresa dei contagi è attribuita in parte a Omicron 2 (o Omicron BA.2), la sottovariante di Omicron più infettiva del 20-30%, che in Italia il 7 marzo rappresentava il 44% dei nuovi casi. Ma anche, sottolinea Hans Kluge, direttore dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, «a quei Paesi che stanno allentando le restrizioni in maniera brutale. Da troppo a troppo poco». Il medico belga cita i Paesi in cui i contagi sono in risalita: «Germania, Francia, Italia e Regno Unito».
La Gran Bretagna, senza alcuna misura anti Covid da circa due mesi, ieri ha registrato 80mila casi. La Germania è a 220mila: alcuni Stati hanno prolungato l’obbligo di mascherine all’aperto, senza però altri provvedimenti particolari. La Francia, nonostante i suoi 180mila casi, procede verso il ritorno alla normalità. Anche gli Stati Uniti, dove ieri Omicron 2 ha raggiunto il 35% di prevalenza, non si preoccupano più di tanto. I casi quotidiani sono 46mila, le previsioni parlano di un aumento, ma l’immunologo Anthony Fauci dice di non aspettarsi una nuova ondata importante.

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