Guerra Russia-Ucraina, missili su Irpin. L’Ue pronta a nuove sanzioni. Zelensky: “Grazie, ma è un po’ tardi”. Ira di Mosca. Kiev: deportati 400mila civili
6.55 – Kiev accusa: oltre 400 mila civili deportati in Russia come ostaggi
L’Ucraina
accusa Mosca di aver deportato con la forza centinaia di migliaia di
civili in Russia dalle città ucraine devastate. Funzionari ucraini
affermano che Mosca voglia usarli come «ostaggi» per fare pressione su
Kiev affinché si arrenda. Fonti ucraine parlano di 402.000 persone,
inclusi 84.000 bambini, già deportate. Mosca risponde che le persone
stanno evacuando di loro spontanea volontà. Nel frattempo, il presidente
dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy ha esortato il suo paese a mantenere
la sua difesa militare e a non fermarsi «nemmeno per un minuto».
6.45 – Zelensky: grazie per le sanzioni, ma è un po’ tardi
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato i membri del
Consiglio europeo per aver imposto sanzioni alla Russia, aggiungendo
però che è stato fatto «un po’ tardi». In un messaggio pubblicato su
Facebook in tarda serata e riportato dalla Cnn, Zelensky ha affermato
che se le sanzioni fossero state preventive ci sarebbe stata una
possibilità che la Russia non entrasse in guerra. «Avete bloccato il
Nord Stream 2. Ve ne siamo grati. Ma è stato fatto un po’ tardi. Perché
se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi
del gas. Almeno ci sarebbe stata una possibilità», ha detto il
presidente ucraino.
6.36 – Ira di Medvedev contro l’Ue: “Folle pensare di condizionarci”
L’ex
presidente russo Dmitry Medvedev si scaglia contro le sanzioni
occidentali. «Folle pensare di condizionarci in questo modo, le sanzioni
avranno l’unico effetto di consolidare la società russa». Medvedv è uno
degli esponenti russi colpito personalmente dalle sanzioni.
06.07 – Il Giappone aggiunge altri 25 russi alla lista delle sanzioni
Il
Giappone congelerà i beni di altri 25 cittadini russi e vieterà le
esportazioni verso 81 organizzazioni russe. Lo ha affermato oggi il
ministero delle Finanze del paese in un comunicato stampa.
06.03 – Vertice Ue: Russia garantisca aiuti e corridoi umanitari
«Le
forze russe devono fornire immediatamente percorsi sicuri verso altre
parti dell’Ucraina, nonché aiuti umanitari da consegnare a Mariupol e ad
altre città assediate. Il Consiglio europeo esorta la Russia a
garantire urgentemente un passaggio sicuro ai civili intrappolati in
tutte le altre zone di guerra verso una destinazione di loro scelta, a
rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi, a fornire un accesso
umanitario ininterrotto e a stabilire corridoi umanitari. Esorta inoltre
la Russia a rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto
internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario, e a
rispettare la recente ordinanza della Corte internazionale di
giustizia». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo.
05.23 – Zelensky all’Ue: “Grati per le sanzioni, ma un po’ tardi”
Il
presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che l’Europa si è mossa
«un po’ troppo tardi» per fermare l’invasione russa, perché non ha
sanzionato prima Mosca e non ha bloccato prima il gasdotto Nord Stream
2. «Avete applicato sanzioni, vi siamo grati. Questi sono passi
importanti, ma è stato tardi», ha detto Zelensky che ieri ha parlato
anche al Consiglio europeo. Secondo il presidente ucraino, «c’era una
possibilità» se fossero state varate sanzioni preventive, nel senso che
forse la Russia non sarebbe entrata in guerra.
04.50 – Bbc: Onu riporta casi di arresti e sparizioni di civili
Cittadini
ucraini vengono detenuti arbitrariamente e sottoposti a sparizioni
forzate nelle aree controllate dalla Russia, ha dichiarato l’Onu alla
Bbc. Almeno 36 casi di detenzioni di civili sono stati verificati dalle
Nazioni Unite. Alle famiglie dei detenuti viene spesso negata qualsiasi
informazione sul loro destino, afferma l’Onu. Tra i casi riportati c’è
quello di Viktoriia Roshchyna, una giornalista che stava lavorando nelle
aree occupate nell’est del Paese quando è stata rapita da uomini non
identificati il 15 marzo. Il suo datore di lavoro, Hromadske media, ha
detto che «è stata probabilmente detenuta dall’Fsb», il Servizio
federale per la sicurezza della Federazione russa, sulla base dei
resoconti di testimoni alla sua cattura nella città di Berdyansk. È
stata rilasciata sei giorni dopo, quando in un video – apparentemente
registrato sotto costrizione – circolato sulle chat Telegram filorusse
la Roshchyna ha affermato che la Russia non l’aveva fatta prigioniera e
ha ringraziato le forze di Mosca per «averle salvato la vita».
04.30 – Cnn: Kiev chiede più missili Stinger-Javelin agli Usa
L’Ucraina
ha aggiornato negli ultimi giorni la sua lista di richiesta
d’assistenza militare aggiuntiva da parte del governo degli Stati Uniti,
inserendo centinaia di missili antiaerei e anticarro in più rispetto a
quanto fatto in precedenza. Lo rivela un documento pubblicato dalla Cnn.
La lista mostra un crescente bisogno di missili Stinger e Javelin, con
l’Ucraina che afferma di aver urgentemente bisogno di 500 unità di
entrambe le tipologie. L’elenco fornito alla Cnn descrive in dettaglio
molte altre necessità urgenti, tra cui jet, elicotteri d’attacco e
sistemi antiaerei come l’S-300. Nel documento sono elencati anche due
tipi di jet di fabbricazione russa, incluso uno progettato per fornire
supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra. L’Ucraina ne ha chiesti
36 di ciascun tipo, secondo la Cnn.
04.26 – Usa: il 60% dei missili di precisione russi ha fallito l’obiettivo
Gli
Stati Uniti ritengono che, nella guerra in Ucraina, i missili russi ad
alta precisione abbiano spesso fallito gli obiettivi, un tasso di
fallimento arrivato fino al 60% per alcuni missili. Lo hanno riferito
alla Reuters tre fonti statunitensi e questo potrebbe spiegare –
aggiunge l’agenzia – «perché la Russia non abbia raggiunto, in un mese
di invasione, quelli che vengono considerati obiettivi di base, ovvero
la neutralizzazione della forza aerea ucraina». Le fonti non hanno
fornito prove per corroborare la valutazione né azzardato la causa di un
tasso di errore così elevato. La Reuters ha interpellato il ministero
della Difesa russo che non ha risposto. Citando dati intelligence,
le fonti hanno spiegato che il tasso di errore varia di giorno in
giorno e dipende dal tipo di missile lanciato, ma che può superare il
50%; per due fonti interpellate, il tasso di errore arriva addirittura
al 60%.
04.00 – Forze di Kiev: i russi non sono riusciti ad accerchiare la capitale
I
tentativi della Russia di accerchiare la città di Kiev e di bloccare
quella Chernihiv non hanno avuto successo, secondo l’ultimo rapporto
d’intelligence pubblicato dallo Stato maggiore delle forze armate
ucraine. Così come gli sforzi russi di conquistare Popasna, Rubizhne e
Mariupol La Russia «cercherà di riprendere le operazioni offensive in
direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est»,
secondo il rapporto. Le truppe russe stanno anche bloccando le città di
Sumy e Kharkiv e colpendo le infrastrutture civili, affermano gli
ufficiali ucraini. Il ritiro di alcune unità russe è dovuto alla
«perdita di oltre il 50% del personale», affermano le forze armate di
Kiev aggiungendo che la Russia continua a reintegrare le perdite
addestrando e ricollocando le unità di riserva. I militari ucraini hanno
confermato i rapporti secondo cui la grande nave da sbarco Saratov è
stata distrutta durante l’attacco al porto occupato di Berdyansk,
aggiungendo che anche le navi Caesar Kunikov e Novocherkassk sono state
danneggiate.
03.31 – Johnson: non penso che Putin voglia davvero la pace
In
un’intervista a Bbc Newsnight, il primo ministro britannico Boris
Johnson ha detto di non essere ottimista sul fatto che il presidente
russo Vladimir Putin voglia la pace. «Non sono ottimista sul fatto che
la voglia. Penso che abbia deciso di rilanciare e provare a groznificare
le grandi città dell’Ucraina nel modo in cui ha sempre cercato di fare.
E penso che questo sia un tragico errore», ha detto Johnson.
‘Groznificare’ è un riferimento alla città cecena di Grozny, che la
Russia bombardò e assediò nel 1999-2000.
03.17 – La Russia apre un’inchiesta sullo sviluppo di armi biologiche
Il
Comitato investigativo russo ha aperto un’indagine ufficiale sulla
creazione di laboratori biologici segreti in Ucraina con il sostegno
degli Stati Uniti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di
massa, ha affermato il presidente Alexander Bastrykin in un’intervista
all’agenzia Tass. «Abbiamo richiesto i documenti disponibili al
ministero della Difesa russo e stiamo accertando le circostanze di ciò
che è accaduto nell’ambito del procedimento penale da noi aperto ai
sensi dell’articolo sullo sviluppo e la produzione di armi biologiche
per vittime di massa», ha affermato Bastrykin.
02.57 – Dall’Ue aiuti a paesi membri che ospitano i rifugiati
«Il
Consiglio europeo chiede di completare urgentemente il lavoro sulle
recenti proposte della Commissione a sostegno degli Stati membri in modo
da garantire che i finanziamenti dell’Ue per i rifugiati e i loro
ospiti possano essere mobilitati rapidamente e invita la Commissione a
lavorare su ulteriori proposte per rafforzare il sostegno dell’Ue a
questo proposito». Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo.
02.47 – Ue: pronti a nuove sanzioni, contrasto alle scappatoie
«L’Unione
Europea continuerà ad assicurare aiuti finanziari, politici, materiali
ed umanitari all’Ucraina. Sinora ha approvato sanzioni massicce contro
Russia e Bielorussia, che stanno avendo effetti pesanti, ed è pronta a
chiudere scappatoie, contrastare possibili manovre evasive e imporre
nuove misure coordinate per minimizzare la capacità di continuare
l’aggressione». Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio
europeo. Inoltre «L’Unione europea si impegna a garantire flussi
continui e ininterrotti di elettricità e gas verso l’Ucraina. La recente
sincronizzazione delle reti elettriche ucraine e moldave con le reti
dell’Ue è un risultato straordinario. Mostra che i nostri futuri sono
ora interconnessi». «La sicurezza degli impianti nucleari ucraini deve
essere garantita, anche con il supporto dell’Agenzia internazionale per
l’energia atomica», hanno aggiunto i leader nelle conclusioni.
02.35 – Media: Nord Stream 2 Ag verso il fallimento
La
Nord Stream 2 Ag presenterà una petizione di fallimento nei prossimi
giorni. Lo riporta il quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung – ripreso
dall’agenzia russa Tass -, citando l’amministratore delegato della
società Matthias Warnig.
02.30 – Ministro della Difesa russo riappare in tv, ma i dubbi non sfumano
Il
potente ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, è riapparso – in
un breve filmato trasmesso dai media di Stato – dopo un’assenza di oltre
10 giorni dalla scena pubblica che ha dato adito a voci di una sua
malattia o a una sua possibile epurazione. Ma i dubbi sulla sua sorte
rimangono tutti. Shoigu, stretto alleato del presidente Vladimir Putin,
si è collegato nella riunione di Putin con i membri del Consiglio di
sicurezza russa: il filmato è stato diffuso dall’agenzia di stampa russa
Ria Novosti. Ma secondo Mediazona (un sito web d’opposizione
considerato dal ministero della Giustizia russo come agente straniero),
molto probabilmente, la riunione del Consiglio di sicurezza ha avuto
luogo, ma Shoigu non c’era: la sua immagine è stata semplicemente
montata, utilizzando filmati di uno dei precedenti incontri sulla
sicurezza. In effetti la clip dell’incontro -in cui Shoigu avrebbe
riferito dei «progressi nell’operazione militare speciale» e degli
«sforzi compiuti dai militari per fornire aiuti umanitari, garantire la
sicurezza e ripristinare le infrastrutture vitali su i territori
liberati» – è anomala: il suono non c’era e Shoigu è apparso per pochi
secondi, quando la sua telecamera è stata brevemente sbloccata e lui
è apparso seduto di fronte a diverse bandiere russe in un luogo
sconosciuto; il ministro ha anche mosso un braccio, a dimostrazione che
non era una foto; ma poi la sua immagine è rapidamente scomparsa di
nuovo.
02.20 – Zelensky a Orban: è ora di decidere con chi stai
«Ungheria,
devi decidere tu con chi stai. Sei uno stato sovrano». Lo ha dichiarato
il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento al
Consiglio europeo rivolgendosi al premier ungherese Viktor Orban.
Zelensky nella seduta ha ringraziato i Paesi europei, tra cui l’Italia,
che hanno sostenuto l’adesione dell’Ucraina all’Ue.
02.08 – Biden incontrerà le truppe in Polonia al confine con l’Ucraina
Joe
Biden incontrerà alle 16 a Rzeszow, in Polonia a circa 100 chilometri
dal confine con l’Ucraina, le truppe Usa stanziate «a difesa del fianco
orientale della Nato». Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sul
programma della giornata del presidente americano. In serata Biden
partirà alla volta di Varsavia, dove domani avrà un colloquio con il
presidente polacco Andrzej Duda che lo accoglierà anche al suo arrivo a
Rzeszow.
01.59 – I leader Ue contro la minaccia di Putin su pagamenti in rubli del gas
La
minaccia del presidente Vladimir Putin di far pagare d’ora in poi alle
nazioni «ostili» le esportazioni russe di gas naturale solo in rubli è
stata respinta dai paesi dell’Unione europea. Diversi leader hanno
affermato che sarebbe una grave violazione dei loro contratti. Dal
cancelliere tedesco Olaf Scholz al primo ministro italiano Mario Draghi,
hanno affermato che non avrebbero soddisfatto tali richieste. Gli
economisti sostengono che una tale mossa sembra progettata per cercare
di sostenere il rublo, che è crollato contro altre valute da quando la
Russia ha invaso l’Ucraina e i paesi occidentali hanno risposto con
sanzioni di vasta portata contro Mosca. Fare tali richieste, tuttavia,
cambierebbe radicalmente i contratti e li renderebbe nulli, hanno
affermato diversi leader europei durante il primo giorno del vertice
dell’Ue.
01.44 – Pentagono: la Russia sta esaurendo le munizioni di precisione
Nella
guerra in Ucraina, la Russia sta esaurendo le munizioni con guida di
precisione: lo ha detto alla Reuters Colin Kahl, sottosegretario alla
Difesa per gli affari politici, ‘numero 3’ del Pentagono.
01.28 – Biden: al vertice Ue impegno per assistenza umanitaria e sanzioni
«Oggi
ho partecipato a una riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. Ci
siamo impegnati a fornire ulteriore assistenza umanitaria a coloro che
fuggono dalla violenza in Ucraina e a continuare a imporre costi
economici alla Russia per le sue azioni». Così il presidente americano,
Joe Biden, su Twitter.
01.08 – Bbc: da Johnson altri 6.000 missili e 25 milioni di euro
Il
primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato che il Regno
Unito fornirà all’Ucraina altri 6.000 missili, riporta la Bbc. In
occasione degli incontri dei leader della Nato e del G7 a Bruxelles,
Johnson – aggiunge la rete britannica – ha svelato anche un
finanziamento di 25 milioni di sterline (quasi 30 milioni di euro) per
aiutare a pagare i soldati e i piloti ucraini. La nuova fornitura
militare si aggiunge ai circa 4.000 missili già dati dal Regno Unito
alle forze ucraine. L’ultimo finanziamento si somma invece ai 400
milioni di sterline (circa 480 milioni di euro) già impegnati in aiuti
umanitari ed economici per Kiev.
01.01 – Zelensky incoraggia i suoi: “Vicini a pace e vittoria”
«Ci
stiamo avvicinando alla pace, ci stiamo avvicinando alla vittoria»: lo
dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel nuovo messaggio alla
nazione, al termine di un’intensa giornata di colloqui, a un mese
dall’inizio dell’invasione russa. Zelensky – che solo oggi, nel suo
consueto febbrile lavorio diplomatico, ha parlato con i vertici di Nato,
G7 e Ue, nonché con il parlamento svedese, il presidente lituano, il
premier israeliano e quello britannico- ha aggiunto che «se la Russia
avesse saputo cosa li attendeva, sarebbe stata terrorizzata dal venire
qui».
00.52 – Croce Rossa: Kiev e Mosca aperte a visite ai prigionieri
Le
autorità russe e ucraine sono pronte a consentire ai rappresentanti del
Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) di visitare i
prigionieri di guerra e a iniziare lo scambio dei corpi dei morti, ma i
colloqui sulla questione sono ancora in corso.
00.26 – Aiea: le bombe impediscono la rotazione del personale a Chernobyl
L’Ucraina
ha informato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aie) che
il bombardamento russo sui checkpoint nella città di Slavutych, dove
vivono molte persone che lavorano nella vicina centrale nucleare di
Chernobyl, sta mettendo a rischio la vita dei tecnici e impedisce la
rotazione del personale per e dal sito. Lo ha reso noto il direttore
generale Rafael Mariano Grossi. Secondo Kiev, i bombardamenti stanno
mettendo in pericolo «le case e le famiglie del personale che garantisce
la sicurezza» nella centrale nucleare di Chernobyl, sotto il controllo
delle forze russe dal 24 febbraio. Slavutych si trova al di fuori della
zona di esclusione che è stata istituita intorno alla centrale nucleare
dopo l’incidente del 1986. Grossi si è detto preoccupato per questa
novità, che arriva appena pochi giorni dopo che il personale tecnico
della centrale nucleare ha potuto finalmente ruotare e andare nelle case
a Slavutych per riposare dopo aver lavorato per quasi quattro settimane
senza cambio di turno.
00.14 – Nucleare, Usa: nuove sanzioni in Corea Nord, Cina e Russia
Gli
Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni nei confronti di sei tra
enti e individui in Russia, Corea del Nord e Cina, ai sensi dell”Iran,
North Korea, and Syria Nonproliferation Act (INKSNA), la misura che
autorizza gli Usa a imporre misure all’estero per attività di
proliferazione. Lo annuncia il dipartimento di stato americano in una
nota. Le misure, si legge nel comunicato, fanno parti degli sforzi degli
Usa per ostacolare la Corea del Nord nel suo programma missilistico ed
evidenziano il ruolo negativo che la Russia svolge sulla scena mondiale
nel portare avanti programmi che suscitano preoccupazione.
00.08 – Australia: nuove sanzioni a Lukashenko e altri 22
Il
governo federale australiano ha imposto sanzioni al presidente della
Bielorussia Alexander Lukashenko e membri della sua famiglia, e a 22
russi accusati di propaganda, in risposta al loro ruolo nella guerra in
Ucraina. Lo riferisce l’emittente nazionale Abc, precisando che
Lukashenko è stata aggiunto alla lista delle sanzioni australiane per
aver fornito supporto strategico alla Russia e ai suoi militari durante
l’invasione. La più recente tornata di sanzioni del governo di Canberra
colpisce anche 22 persone descritte come «propagandisti russi e
operativi di disinformazione». Questi includono caporedattori dei media
Russia Today, Strategic Culture Foundation, InfRos e NewsFront.
00.02 – Austin discute con Reznikov forniture di armi
Il
segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha discusso per
telefono con il ministro della Difesa ucraino, Alexei Reznikov, lo
stato della fornitura di aiuti militari americani a Kiev. Lo rende noto
un comunicato del portavoce del Pentagono, John Kirby. Austin ha detto a
Reznikov che le armi per l’Ucraina, annunciate la scorsa settimana
dall’amministrazione statunitense, «stanno ora affluendo nella regione»,
ha detto Kirby. Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha anche
«sottolineato la continua determinazione degli Stati Uniti a sostenere»
le forze armate ucraine. Su Twitter, Austin ha confermato che gli Stati
Uniti continueranno a fornire armi all’Ucraina.
00.01 – Fonti: Zelensky chiede ai leader Ue sanzioni sull’energia
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha chiesto ai leader europei di adottare sanzioni sull’energia contro Mosca. Lo riferiscono fonti diplomatiche a margine del vertice Ue. Nel corso del suo intervento in videoconferenza, durato una decina di minuti, il presidente ucraino si è rivolto ai capi di Stato e di governo europei dicendosi grato del sostegno mostrato fin qui da parte dell’Unione, indicando però la necessità del suo Paese di ricevere di più per sostenere il conflitto con la Russia.
LA STAMPA
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