Formigli: “Ecco perché ospito Orsini in tv deve poter dire ciò che pensa”
Il paradosso è che al tempo stesso c’è chi parla di censura e chi accusa i media di fare da megafono a frange minoritarie che cercano la rissa, sulla guerra come sul Covid.
«Dicono che i talk-show cercano lo scontro: vorrei ricordare che i talk-show sono un format, devono rappresentare posizioni diverse, creare un confronto per permettere all’ascoltatore di farsi un’idea».
Magari qualche volta sbagliamo anche noi giornalisti: troppi si limitano a ospitare le varie opinioni, mentre per aiutare il pubblico a capire è anche necessario prendere posizione, contestare affermazioni false o fuorvianti.
«Assolutamente sì, infatti noi spesso prendiamo posizione, pur dando spazio alle opinioni contrarie. Io nel ‘99 ero sul ponte Brankov a Belgrado (ai tempi della guerra del Kosovo, ndr), per Moby Dick. Santoro pensò di fare questa trasmissione contro le bombe della Nato. C’era chi considerava Milosevic come un assassino e chi invece pensava che la Nato avesse svolto un ruolo non suo, uccidendo anche civili. Può piacere o meno, ma così deve essere. C’erano polemiche roventi. Come è giusto che sia. Ma non successe quello che vediamo oggi. Allora eravamo più abituati, adesso basta Orsini e si scatena questo. Magari dice una sciocchezza quando dice che è sbagliato armare l’Ucraina. Io non ho dubbi che sia giusto aiutare l’Ucraina, ma lui deve poter dire quello che pensa».
Peraltro, di sicuro in Italia – nel 2022 – non è possibile censurare nessuno, per fortuna. Orsini, appunto, è venuto a “Piazzapulita” e continuerà ad andare in Tv e a scrivere sui giornali.
«Quella contro Orsini è stata un’operazione abbastanza ridicola. Non sto dicendo che in Italia esiste la censura, ma ciò che è accaduto è preoccupante. Lui è stato massacrato, non voglio martirizzarlo ma ora è un uomo sotto stress per gli attacchi ricevuti».
LA STAMPA
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