Ucraina Russia, news di oggi sulla guerra | Ripartono i negoziati, Erdogan: «Pronti a ospitare incontro Putin-Zelensky». Mosca: non attaccheremo la Nato
Ore 7.45 — «Le vostre sanzioni sono deboli, noi paghiamo con la vita»
Un nuovo atto d’accusa all’Occidente, «colpevole» di muoversi con
eccessiva cautela, è arrivato da Volodymyr Zelensky, il presidente
ucraino, in un video postato nella notte. Le sanzioni, ha detto
Zelensky, non sono che misure «passive»: «Non ci dovrebbero essere
pacchetti di sanzioni ”sospese”», cioè vincolate a ulteriori mosse delle
truppe russe. «Si dice che ulteriori sanzioni possano essere vincolate
all’uso di armi chimiche. Pensateci — stiamo aspettando che vengano
utilizzate armi chimiche. E noi, che siamo qui, dovremmo aspettare che
vengano utilizzate su di noi. Non basta quel che la Russia sta facendo
per imporre contro di loro un embargo petrolifero? Non bastano le bombe
al fosforo? Semplicemente non ci sono parole. Perché se le sanzioni
possono essere aggirate, la leadership russa penserà di poterle evitare
senza problemi. E noi, ucraini, paghiamo con le nostre vite. Migliaia di
vite. La paura rende complici».
Ore 7.30 – Cos’è successo ad Abramovich?
(Gianluca Mercuri)
L’oligarca russo — per anni a Londra con il fiore all’occhiello della
proprietà del Chelsea, il club campione d’Europa di calcio ora in
vendita a causa delle sanzioni britanniche — è da settimane uno dei
mediatori tra Russia e Ucraina. Nei giorni scorsi lui e due negoziatori
di Kiev sono stati male per una forte intossicazione, e questa è l’unica cosa sicura.
Secondo i servizi segreti americani la causa è una semplice «questione ambientale». Secondo le fonti del Wall Street Journal,
potrebbe trattarsi invece di un avvelenamento dovuto a una sostanza
atomizzata nell’aria. Il malore sarebbe stato accusato due settimane fa
all’arrivo dei tre a Istanbul dopo un incontro con il presidente
Zelensky a Kiev. Oppure, come scrive il sito investigativo Bellingcat,
nella stessa capitale ucraina, dopo aver consumato acqua e cioccolato in
una località vicina.
La vicenda è misteriosa come tutto quello che riguarda Abramovich in questo periodo convulso (e non solo). «Anche il suo ruolo nella trattativa è poco chiaro», scrive Fabrizio Dragosei in questo articolo sulla vicenda. A coinvolgerlo sarebbe stato Zelensky
(con cui ha in comune le radici ebraiche): per questo il presidente ha
chiesto agli Stati Uniti di non includerlo tra i sanzionati.
Abramovich, da decenni nella cerchia di oligarchi vicina a Putin, avrebbe portato al presidente russo una lettera con le richieste ucraine ma sarebbe stato congedato con un «Digli che li spazzerò via».
Ora il presunto avvelenamento, che certo non sarebbe il primo nelle
tragiche vicende russo-ucraine di questi anni, dall’ex presidente di
Kiev Viktor Yuschchenko all’oppositore russo Alexei Navalny. Secondo
Bellingcat, sarebbe stata una modica quantità di veleno a scopo di
avvertimento, in puro stile putiniano. La figlia di Abramovich, Sophia,
si è schierata contro la guerra fin dai primi giorni, su Instagram. Qui l’articolo di Marco Imarisio.
Ore 7.20 – Le previsioni del generale Petraeus
Il generale Petraeus è uno dei militari più noti al mondo: ex
capo della Cia, ha svolto un ruolo decisivo nella guerra in Iraq. Le sue
parole su quanto sta accadendo sul campo in Ucraina sono dunque da
ascoltare con attenzione. «I mezzi russi sembrano simili a quelli di cui
ci preoccupavamo negli anni Ottanta», ha detto a Viviana Mazza in questa intervista,
nella quale non esclude nessuno scenario — nemmeno lo «stallo
sanguinoso» — e suggerisce di dare di nascosto agli ucraini gli aerei di
cui hanno bisogno, senza annunci.
Ore 6.50 – Mille mercenari della Wagner pronti ad arrivare in Ucraina
Il ministero della Difesa britannico ha rivelato che la russia
sarebbe pronta a rinforzare le sue truppe — in evidente difficoltà
almeno su alcuni dei fronti aperti in Ucraina — con più di mille
mercenari della Wagner, un gruppo militare privato. Secondo le fonti
britanniche, i miliziani della Wagner sarebbero stati spostati
dall’Africa e dalla Siria all’Est dell’Ucraina.
Ore 6.17 — Bbc, estremisti russi dietro avvelenamento di Abramovich
Potrebbe essere stato orchestrato da
estremisti russi il presunto avvelenamento denunciato dal miliardario
russo Roman Abramovich con sintomi avvertiti durante i colloqui di pace
al confine tra Ucraina e Bielorussia all’inizio di questo mese. Sintomi
che avrebbero accusato anche due negoziatori di pace ucraini. Lo afferma
la Bbc che cita un rapporto riservato. Tuttavia, un funzionario
statunitense, citato da Reuters e rimasto anonimo, avrebbe affermato che
a parere dell’intelligence i sintomi sarebbero dovuti a fattori
«ambientali» e non ad avvelenamento. In seguito un funzionario
dell’ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla Bbc
che, sebbene non avesse parlato con Abramovich, i membri della
delegazione ucraina stavano «bene» e che uno era dell’idea che la storia
dell’avvelenamento fosse falsa.
Ore 5.31 – Ripartono i negoziati: delegazioni arrivate a Istanbul
I negoziatori ucraini e russi sono
arrivati a Istanbul, in Turchia, per l’atteso faccia a faccia, il primo
in due settimane, volto a concordare un cessate il fuoco in Ucraina, o
almeno un accordo sul soccorso umanitario agli sfollati. Lo riferisce la
Bbc. «Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità», ha affermato
in proposito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
«L’obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il
raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco», ha detto alla
televisione nazionale, mentre il consigliere del ministero degli Interni
ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una
svolta. Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano –
aggiunge la Bbc – ha espresso dubbi simili sulle speranze di progresso,
affermando che il presidente russo Vladimir Putin non sembrerebbe pronto
a scendere a compromessi per porre fine alla guerra. Nel frattempo, il
portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che è importante che i
colloqui proseguano, pur non avendo finora prodotto progressi
sostanziali.
Ore 5.15 – Onu, si indaghi su torture a prigionieri di guerra
Le Nazioni Unite chiedono a Mosca e
Kiev di indagare sulle presunte torture ai prigionieri di guerra in
Ucraina: lo ha detto il capo della Missione di monitoraggio dei diritti
umani delle Nazioni Unite in Ucraina Matilda Bogner in un briefing,
commentando alcuni video diffusi ieri. Lo riporta la Tass. «Abbiamo
visto video da entrambe le parti di prigionieri di guerra ucraini che
sono stati presi da parte russa e prigionieri di guerra russi che sono
stati presi da parte ucraina», ha sottolineato, aggiungendo che l’Onu
era «in procinto di verificare tutto il materiale che è stato
rilasciato». «Chiediamo alle autorità di entrambe le parti di condurre
indagini complete sulle accuse sollevate da questi video», ha
sottolineato Bogner. «È importante che questo tipo di episodi e
qualsiasi maltrattamento che potrebbe verificarsi venga interrotto
immediatamente», ha osservato. Il funzionario dell’Onu ha sottolineato
la necessità di assicurarsi che i prigionieri di guerra «non siano
esposti al pubblico ludibrio e siano trattati con dignità». Ieri su
Internet erano stati diffusi video che mostravano presunti nazionalisti
radicali ucraini che torturavano soldati russi fatti prigionieri, di cui
non è ancora chiara la veridicità. Il portavoce del Cremlino Dmitry
Peskov ha affermato che coloro che fossero coinvolti nelle torture
dovranno essere ritenuti responsabili delle loro azioni.
Ore 4.49 – Russia lancia Rosgram, sostituto di Instagram
La Russia lancia Rosgram, sostituto di
Instagram. Lo ha annunciato il nuovo social tramite il suo canale
Telegram. Lo riporta il Kyiv Independent. L’applicazione sostituirà
Instagram, anche se non includerà molte delle sue funzionalità.
Instagram è stato bandito in Russia il 14 marzo scorso.
Ore 3.47 – Cremlino: la Russia non attaccherà Paesi della Nato
La Russia non ha in programma di
attaccare nessun paese della Nato, ha detto all’emittente statunitense
PBS il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia «un atto
reciproco». Lo riferisce la Tass. Rispondendo a una domanda sul
possibile allargamento del conflitto a Paesi Nato, Peskov ha detto che
«se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo
pensarci e non vogliamo pensarci».
Ore 2.20 – Zelensky, esperti analizzeranno sanzioni contro la Russia
Un gruppo di esperti sarà creato
presso l’ufficio del presidente dell’Ucraina con il compito di valutare
quanto incidano sulla Russia le sanzioni. Lo ha annunciato il leader
ucraino Volodymyr Zelensky, riferisce la Tass. «Già questa settimana
stiamo creando un gruppo di esperti ucraini e internazionali sotto
l’ufficio del presidente che analizzerà le sanzioni imposte alla Russia
su base continuativa, quali influiscono davvero», ha detto in un
videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram il presidente
Zelensky, per il quale «non ci deve essere il modo di aggirare le
sanzioni».
Ore 1.56 – Forze armate Kiev: colpiti 17 bersagli arei
Nelle ult
ime
24 ore l’aviazione ucraina ha colpito 17 bersagli aerei russi. Lo
riferisce il comando delle Forze armate ucraine su Facebook, rende noto
Ukrinform. In particolare, «sono stati colpiti otto aerei, tre
elicotteri, quattro UAV e due missili da crociera», si legge nel post.
Ore 1.12 – Biden su twitter: Putin è un dittatore
Joe Biden torna a definire Vladimir
Putin un dittatore, ma lo fa dal suo account di Twitter personale e non
su quello ufficiale @POTUS. «Un dittatore deciso a ricostruire un impero
non cancellerà mai l’amore di un popolo per la libertà. La brutalità
non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L’Ucraina non sarà mai
una vittoria per la Russia», ha postato Biden sul suo account @JoeBiden.
Il tweet arriva poche ore dopo la conferenza stampa nella quale il
presidente ha chiarito che i suoi commenti sul leader del Cremlino sono
«personali».
Ore 00.19 – Francia, oggi previsto nuovo colloquio Macron-Putin
Il presidente francese Macron ha in programma oggi un nuovo colloquio telefonico con il leader russo Putin. Lo riferisce la Tass, sulla base di quanto la portavoce del ministero degli Esteri francese, Anne-Claire Legendre ha annunciato al canale televisivo BFM: «La Francia intende mantenere questo canale aperto al dialogo». Macron ha già avuto «una serie di lunghe conversazioni con il presidente della Russia», l’ultima risale al 22 marzo scorso. Nel prossimo colloquio, il presidente francese intenderà affrontare con Putin i dettagli dell’operazione umanitaria per far evacuare i civili da Mariupol con la partecipazione di Grecia e Turchia. Rispondendo a quanto affermato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sulle misure di ritorsione previste per i visti contro i Paesi ostili, Legendre ha osservato che «tutti i Paesi dell’Ue sono inclusi nell’elenco dei Paesi ostili. Al momento non sappiamo come la Russia affronterà questo problema nella pratica».
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