La ragazza fatta a pezzi è Charlotte Angie, attrice hard scomparsa. Fermato un uomo, ha confessato

Da giorni i suoi profili social, come le piattaforme in cui si esibisce, risultavano inattivi: nessun post o aggiornamento. Non solo. Definita dagli addetti ai lavori, nei mesi scorsi, «l’astro nascente dell’hard italiano», la sua partecipazione come stripper era annunciata, in locandina e in Rete, in un locale in centro a Milano, per un evento in programma dall’11 al 13 marzo scorso. Ma i riscontri sulla sua effettiva presenza erano risultati negativi. Vani anche i tentativi di contattarla: il telefono risultava staccato. Nel frattempo, hanno lavorato per ricostruire legami e movimenti di Carol, contattando le persone a lei vicine e chi la conosceva.

Al vaglio di chi indaga anche l’analisi incrociata delle immagini cristallizzate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona e sulle arterie stradali vicine al punto del ritrovamento del corpo: ad avvistare i sacchi, attorno alle 15.30 di domenica, è stato un residente della zona di sessant’anni. Certo si trattasse di spazzatura, con l’intento di rimuovere dal dirupo quei sacchi neri, si è avvicinato al primo, buttato a circa sette metri dalla carreggiata. È bastato smuoverlo un po’ per accorgersi fosse in parte lacerato, e notare una mano sporca di terra. La mano di una donna: con le unghie molto curate, smaltate di lilla con i glitter argento. Subito ha avvisato le forze dell’ordine, innescando l’indagine che ha portato alla svolta nella notte tra lunedì e martedì.

L’assassinio avvenuto a Milano
Secondo quanto confessato dall’uomo, l’omicidio sarebbe avvenuto a gennaio. Dalle indagini era emerso che lo scorso 20 marzo l’auto intestata a Carol Maltesi era transitata, proprio in territorio di Borno, guidata da un uomo.

Ieri l’uomo, vicino di casa della vittima, si è presentato in caserma per fornire informazioni sulla donna scomparsa: ma le sue parole «si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite», spiegano gli inquirenti.

Interrogato dal magistrato e dai carabinieri, l’uomo ha poi confessato l’omicidio e l’occultamento del cadavere, avvenuti a gennaio 2022. Il corpo sarebbe stato prima riposto in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi gettato nel dirupo di montagna. L’omicidio e la distruzione del cadavere sono avvenuti a Milano; mentre l’occultamento è avvenuto a Brescia. L’uomo — come rivelato dal sito BSNews – ha anche risposto al cellulare fingendo di essere la sua vittima, tra l’altro rispondendo alle domande di alcuni giornalisti della testata locale.

CORRIERE.IT

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